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Comunali 2013 Roma: via al toto – candidature, tra sorprese ed indiscrezioni

Alemanno contro Zingaretti? Meloni contro Zingaretti? Oppure contro la Prestipino? Proviamo a fare chiarezza sulla corsa alla poltrona di Sindaco di Roma.
A cura di Matteo Marini
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Alemanno-Zingaretti

Alemanno contro Zingaretti? Meloni contro Zingaretti? Oppure contro la Prestipino? Sono mesi che ormai tiene banco il totonomine dei candidati sindaco alle elezioni comunali di Roma 2013. Tanti i nomi che stanno uscendo e tanti i possibili candidati. In casa Pd, scende in campo l’attuale Presidente della Provincia di Roma, Nicola Zingaretti, con il benestare di tutto lo stato maggiore del partito. A guastargli però la festa e a chiedere le primarie, c’è uno dei suoi assessori provinciali: Patrizia Prestipino (che abbiamo raggiunto per una video intervista esclusiva). La Prestipino, ex Presidente del Municipio 12, di fatto vuole correre contro Zingaretti e chiede ai democratici di fissare una data certa per interpellare il popolo del centrosinistra. Nessuna risposta è ancora giunta da Largo del Nazareno e questo silenzio, in particolar modo proveniente dallo stesso Zingaretti, l’assessore Prestipino lo definisce “imbarazzante”.

Sul fronte del centro destra, sembra quasi scontata una ricandidatura del sindaco uscente Gianni Alemanno. A minare una corsa per un suo secondo mandato però, secondo le ricostruzioni di numerosi quotidiani, potrebbe essere la parlamentare pidiellina Giorgia Meloni che – a sentire i big del Pdl – potrebbe riscuotere maggiori successi, rispetto ad un primo cittadino che non ha centrato molti degli obiettivi che si era prefissato. Lo stesso Berlusconi, secondo La Repubblica, ha chiamato Alemanno per chiedergli – di fronte a sondaggi che lo darebbero per sconfitto – di ritirarsi e di lasciare spazio ad un candidato che possa attrarre gli elettori ed altri partiti come l’Udc e Fli.

La Meloni, naturalmente, si è affrettata a smentire il tutto: “Il Popolo della Libertà chiederà ai romani di confermare la fiducia al sindaco Alemanno, per continuare il percorso di rilancio iniziato nel 2008. Questo è l'obiettivo condiviso che intendiamo raggiungere. Ogni goffo tentativo dell'opposizione di innescare false polemiche, con l'ausilio di fantasiose ricostruzioni giornalistiche, è destinato a cadere nel vuoto: la campagna elettorale è già iniziata e il Pdl è pronto ad affrontarla con entusiasmo e convinzione”. Staremo a vedere cosa accadrà.

Qualora però Alemanno proceda spedito verso la poltrona di Palazzo senatorio, l’Udc e tutto il Terzo Polo potrebbero (perché anche in questo caso si tratta di un’indiscrezione), schierare un ministro montiano. Stiamo parlando del titolare del dicastero della Cooperazione internazionale, Andrea Riccardi, docente di Storia Contemporanea all’Università di Roma Tre e fondatore della Comunità di Sant’Egidio.

Per la destra radicale, invece, si ipotizzano tre diverse candidature. Il partito La Destra, pensa al segretario Francesco Storace (che si era candidato anche nel 2008), appoggiato anche dalla Fiamma Tricolore di Luca Romagnoli. Forza Nuova manda avanti, senza alcun indugio, il suo leader Roberto Fiore. Per quanto riguarda Casa Pound, il movimento guidato da Gianluca Iannone, il candidato potrebbe essere il giornalista del Tg3 Fidel Mbanga Bauna, classe 1948, di origine congolese.

Il Movimento 5 Stelle ancora non ha scelto un suo candidato. Dopo aver schierato, quattro anni fa, l’attivista Serenetta Monti (che prese 44 mila voti ma che lasciò il movimento pochi anni dopo), i grillini non sanno ancora chi scegliere come “candidato portavoce”. Disponibilità era arrivata mesi fa dall’economista Loretta Napoleoni che, in un’intervista pubblicata sull’edizione online di Repubblica Roma, affermò: “"So che sembra assurdo, ma fare un passo del genere sarebbe un grande sacrificio per me. Io faccio la scrittrice, giro il mondo, tengo conferenze. Tornare in Italia, a fare il sindaco della capitale… non è certo il mio sogno, però, se ci fosse bisogno… Sì, prenderò in considerazione la candidatura e se è possibile lo farò. Sarebbe un dovere come romana”. Tutto sta nel vedere se gli attivisti vorranno includerla nella rosa dei possibili candidati o se faranno selezioni dal basso, come al solito.

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