29 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Come funzionerà lo smart working nel privato dopo l’accordo tra governo e sindacati

Diritto a disconnettersi, organizzazione del lavoro senza limiti precisi di orario, diritti sindacali per i lavoratori da remoto, formazione anche in presenza, parità salariale tra i generi e strumenti informatici forniti dal datore di lavoro. Sono i punti principali discussi nel nuovo accordo sullo smart working nel privato.
A cura di Annalisa Girardi
29 CONDIVISIONI
Immagine

Il ministero del Lavoro e i sindacati hanno firmato l'accordo sullo smart working nel settore privato. Partendo dalla proposta del ministro Andrea Orlando si è arrivati a un protocollo di 16 articoli per dare "risposte concrete ai grandi cambiamenti che l'innovazione tecnologica produce nei modelli organizzativi aziendali". Di fatto si tratta di una serie di "linee di indirizzo che possano rappresentare un efficace quadro di riferimento per la futura contrattazione collettiva, nazionale e aziendale e/o territoriale, fermi restando gli accordi in essere anche individuali". Nel documento si parla di diritto alla connessione, organizzazione del lavoro senza limiti precisi di orario, diritti sindacali per i lavoratori da remoto, formazione anche in presenza, parità salariale tra i generi e di strumenti informatici forniti dal datore di lavoro.

Il primo articolo stabilisce che l'adesione allo smart working avvenga su base volontaria e sulla base di un accordo individuale. Accordo che deve definire anche l'organizzazione del lavoro, la regolazione della disconnessione e il luogo di lavoro, che può essere scelto dal dipendente a patto che abbia caratteristiche tali da consentire la regolare prestazione. Per quanto riguarda gli strumenti informatici, il protocollo afferma che di norma spetta al datore di lavoro fornire tutta la strumentazione tecnologica e informatica necessaria.

Il lavoro agile "è cresciuto molto durante la pandemia, ma al di là dell'emergenza sarà una modalità che caratterizzerà il lavoro in futuro, anche nella normalità che speriamo di riconquistare il più presto possibile", ha commentato il ministro Orlando. E ancora: "Per questo abbiamo voluto siglare un accordo che disciplinasse i nuovi problemi che questa modalità organizzativa del lavoro pone, con tutte le parti sociali. Oggi è arrivata la firma" in cui si definiscono "alcuni punti saldi: il diritto alla disconnessione, quindi al riposo dei lavoratori, il diritto a vedere garantiti alcuni trattamenti che vengono assicurati con il lavoro ordinario, il diritto alla sicurezza, le modalità con cui garantire la sicurezza dei dati che vengono utilizzati".

I sindacati invece hanno commentato: "Le parti sociali, sotto la guida del ministero del Lavoro, hanno realizzato un importante accordo, attribuendo alla contrattazione collettiva il ruolo che la legge 81 del 2017 non gli riconosceva, e mantenendo come riferimento tale norma". La segretaria confederale della Cgil, Tania Scacchetti, ha concluso: "Il testo finale  ha trovato l'equilibrio giusto tra posizioni diverse. Crediamo sia stato importante ribadire ed affermare la validità di tutti gli accordi che sono stati già sottoscritti. Il protocollo avvalendosi di tutta la grande azione contrattuale nazionale, ma anche aziendale, definisce le linee guida d'indirizzo per la contrattazione con l'obiettivo di rendere maggiormente strutturale il ricorso al lavoro agile oltre il periodo dell'emergenza".

29 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views