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Come è andata la visita di Giorgia Meloni in Libia: di cosa ha parlato la premier con Dabaiba e Haftar

Giorgia Meloni è stata prima a Tripoli, dove ha incontrato il primo ministro del governo di unità nazionale libico, Abdul Hamid Mohammed Dabaiba, e poi a Bengasi dove ha avuto un colloquio con il generale Khalifa Belqasim Haftar. Ecco quali sono stati i dossier sul tavolo.
A cura di Annalisa Girardi
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Giorgia Meloni è appena rientrata da una missione in Libia, prima a Tripoli e poi a Bengasi, dove ha incontrato a ruota il primo ministro del governo di unità nazionale, Abdul Hamid Mohammed Dabaiba, e il generale Khalifa Belqasim Haftar. Una visita nella cornice del Piano Mattei, sottolineano da Palazzo Chigi, ribadendo l'impegno del governo verso un nuovo partenariato con i Paesi africani su diversi fronti. La presidente del Consiglio era accompagnata dai ministri della Salute, dello Sport e dell'Università, che hanno siglato ciascuno delle dichiarazioni di intenti per rafforzare la cooperazione tra Italia e Libia. Ma al centro dei colloqui, chiaramente, c'è stato anche il tema migratorio: secondo gli ultimi dati del Viminale, circa la metà dei migranti sbarcati sulle coste italiane da inizio anno sarebbe partita dalla Libia, a differenza di quanto avveniva lo scorso anno quando la maggior parte delle partenze si effettuavano dalla Tunisia.

Nel corso della sua missione, si legge sempre nel comunicato diffuso dal governo, Meloni ha parlato di "intensificare gli sforzi in materia di contrasto al traffico di esseri umani, anche in un’ottica regionale, e in linea con l’attenzione specifica che l’Italia sta dedicando a questa sfida globale nell’ambito della sua presidenza G7". Nel frattempo alla Camera si iniziava la discussione sulla prosecuzione delle missioni internazionali e delle iniziative di cooperazione allo sviluppo: la Ong Mediterranea Saving Humans ha denunciato i finanziamenti italiani alla Libia (che non è considerata un porto sicuro) sottolineando come questi vadano alle milizie che gestiscono i lager dove vengono rinchiusi i migranti intercettati in mare.

Ma il governo è determinato a continuare l'impegno preso con le autorità libiche.Meloni ha assicurato che l'Italia farà la sua parte e a Tripoli, con il primo ministro libico, ha anche deciso di organizzare "un business forum italo-libico entro la fine dell’anno" per rafforzare il rapporto tra i due Paesi, un "partenariato su base paritaria fondato su progetti concreti, in particolare nel settore energetico e infrastrutturale", si sottolinea. Con Dabaiba la presidente del Consiglio ha anche discusso dell'importanza di stabilizzare il Paese, che deve impegnarsi per garantire le elezioni presidenziali e parlamentari nel quadro di mediazione delle Nazioni Unite.

A Bengasi invece, con Haftar, Meloni ha discusso della situazione in Cirenaica e ha ribadito "disponibilità dell’Italia a contribuire, anche attraverso le competenze specifiche del nostro settore privato, alla ricostruzione di Derna, colpita lo scorso anno da una drammatica alluvione, in linea con l’impegno a tutto campo che l’Italia aveva messo in campo subito dopo la tragedia".

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