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Come cambiano i controlli del Fisco su scontrini e pagamenti con carta dal 2026

Dal 2026 scatta l’obbligo di collegare il registratore di cassa al Pos: questo significa che sarà più semplice per il Fisco controllare che le ricevute corrispondano ai soldi effettivamente incassati. E per chi non è in regola, nelle prossime settimane, arriveranno le lettere dell’Agenzia delle Entrate.
A cura di Luca Pons
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La novità entrerà in vigore nei primi mesi dell'anno prossimo: tutti i negozianti dovranno collegare il proprio registratore di cassa al Pos. Altrimenti, scatteranno le sanzioni. E questo significa anche che per il Fisco sarà più semplice verificare se i pagamenti elettronici sono stati dichiarati oppure no. Così, i controlli diventeranno più rapidi e l'evasione – questa almeno è l'intenzione – sarà più difficile per chi accetta carte e altri pagamenti digitali.

La norma era inserita nella manovra dello scorso anno, ma i tempi per metterla in pratica sono stati lunghi. Solo a fine ottobre è arrivato il comunicato dell'Agenzia delle Entrate sul funzionamento concreto delle nuove regole, che come detto scatteranno dal 1° gennaio 2026 – ma non faranno vedere i loro effetti fino a marzo o aprile.

Cosa cambia con il collegamento tra Pos e registratore di cassa per gli scontrini

Non si tratterà di collegamento fisico tra registratore di cassa e Pos- come un cavo – ma semplicemente di una registrazione, da effettuare online, sul sito del Fisco, nella sezione Fatture e Corrispettivi dell'area personale. La matricola del registratore (già censito all'Anagrafe tributaria) sarà associata agli strumenti per il pagamento elettronico.

L'effetto concreto è che, in tutti i casi, quando si sceglie di pagare con modalità elettroniche la somma sarà immediatamente annotata anche dal registratore di cassa. In sostanza, non si potrà fare uno scontrino più basso di quanto è stato effettivamente pagato – o evitare lo scontino del tutto. Dai controlli sul registratore emergeranno eventuali differenze tra le somme dichiarate e quelle effettivamente incassate.

Insomma, se fino a oggi il pagamento elettronico non era garanzia di ‘trasparenza' da parte dell'esercente, con le nuove regole l'obiettivo è di rendere quasi impossibile l'evasione quando si sceglie di usare il Pos. Sempre a patto che il negoziante sia in regola con le nuove normative, e colleghi effettivamente lo strumenti per le transazioni cashless al registratore.

Quando parte la novità nel 2026

La piattaforma per collegare il registratore di cassa al Pos, al momento, non è ancora disponibile. Lo sarà "nei primi giorni di marzo", secondo quanto ha fatto sapere l'Agenzia delle Entrate. Da quel momento, chi ha già un Pos che era attivo alla data del 31 gennaio 2026 avrà 45 giorni di tempo per completare la registrazione. Significa che, ipotizzando che il via arrivi nella prima settimana di marzo, ci sarà tempo fino alla seconda metà di aprile.

Per gli altri, e in generale una volta che la norma sarà a regime, la tempistica sarà simile. Da quando si inizia a usare il Pos, bisognerà registrarlo dal il "sesto giorno del secondo mese successivo" ed entro l'ultimo giorno lavorativo del mese in questione. Quindi, per esempio, chi inizia a usare il Pos a giugno 2026 avrà tempo dal 6 agosto fino a lunedì 31 agosto per effettuare il collegamento. Lo stesso varrà per chi cambia Pos.

Dall'anno prossimo, quindi, partiranno anche le lettere del Fisco a chi deve mettersi in regola. In particolare a chi non è tenuto ad avere un registratore di cassa in negozio (è il caso, ad esempio, di tabaccai, autoscuole, benzinai), e quindi continuerà a inviare i corrispettivi giornalieri. Le lettere arriveranno se ci sono delle incongruenze tra le somme comunicate e quelle registrate dal Pos, e saranno semplicemente un invito a chiarire la situazione.

Per chi invece dovesse essere sorpreso non a norma – senza il collegamento tra Pos e registratore di cassa – scatteranno sanzioni da 100 euro per ogni trasmissione mancante. Possibile anche una multa una tantum fino a 4mila euro di importo, quella che normalmente si applica a chi non ha l'attrezzatura per stampare gli scontrini.

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