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Com’è andato il faccia a faccia tra Meloni e Macron

È durato tre ore il faccia a faccia tra Meloni e Macron, che si sono incontrati a Palazzo Chigi per mettere da parte le tensioni di questi mesi. Dall’invio di truppe a Kiev ai dazi di Trump, sono diverse le questioni che hanno allontanato i due leader e che sono stati affrontati nel corso del vertice.
A cura di Giulia Casula
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È durato tre ore il faccia a faccia tra Giorgia Meloni ed Emmanuel Macron, che ieri è arrivato a Palazzo Chigi per quello che da molti è stato definito il ‘vertice del disgelo'. I due leader si sono incontrati con l'obiettivo di mettere da parte i dissidi e le tensioni degli ultimi mesi, che avevano fatto vacillare la storica alleanza tra Italia e Francia. Tra i motivi di scontro la diversa linea sull'Ucraina, con Macron a capo del gruppo dei Paesi ‘volenterosi', favorevoli all'invio di truppe europee al confine russo e Meloni, nettamente contraria, al punto da non prender parte ai relativi vertici. Ma anche, il rapporto con gli Stati Uniti di Donald Trump e la guerra a Gaza.

Già l'estate scorsa, quando l'Italia aveva ospitato il G7 in Puglia, si erano rincorse le voci sulle tensioni tra i due, che in più occasioni – anche nei mesi successivi – si erano resi protagonisti di una serie di stoccate a distanza. Indiscrezioni che erano state smentite dai diretti interessati o derubricate a fantasiose ricostruzioni giornalistiche, ma che nei fatti apparivano confermate da una certa freddezza mostrate durante i loro incontri internazionali.

Ora però, le tensioni sembrano rientrate. L'incontro si è concluso con strette di mano, sorrisi e ed un comunicato congiunto in cui si ribadisce che "l'Italia e la Francia, fedeli al loro ruolo di Nazioni fondatrici della costruzione europea, intendono rafforzare il loro impegno comune per un'Europa più sovrana, più forte e più prospera, soprattutto orientata alla pace e capace di difendere i propri interessi e di proteggere i propri cittadini".

Meloni e Macron si sono visti "per approfondire la discussione e coordinare gli sforzi di mobilitazione e azione europea di fronte alle sfide comuni che si moltiplicano e si aggravano, esaminando al contempo le prossime scadenze nelle relazioni tra Francia e Italia". Tre ore di colloquio in cui sono emerse le "forti convergenze sull'agenda europea per la competitività e la prosperità, da attuare in modo ambizioso e accelerato, sulla semplificazione normativa, sugli investimenti pubblici e privati, sull'energia e sulla piena applicazione del principio di neutralità tecnologica e, più in generale, sulle condizioni necessarie a far concorrere le imprese europee ad armi pari", si legge. "Ciò vale anche per i settori in transizione, come l'industria automobilistica e siderurgica, che richiedono un forte impegno europeo, nonché per i settori più avanzati, come l'intelligenza artificiale, le fonti di energia decarbonizzate rinnovabili come il nucleare, e lo spazio, dove i nostri interessi bilaterali ed europei sono collegati", prosegue il comunicato.

Francia e Italia "sono inoltre determinate a collaborare nella preparazione del prossimo Consiglio europeo e, più in generale, sul prossimo quadro finanziario pluriennale, sulla migrazione, sull'allargamento e sulle riforme". Sul conflitto a Kiev, viene ribadito "il sostegno incrollabile e senza esitazioni di Francia e Italia all'Ucraina, ancora più necessario per raggiungere una soluzione equa e duratura". Nel comunicato trova spazio anche un riferimento alla difesa europea, che deve andare incontro a "un ambizioso cambiamento di scala, sia in termini di investimenti che di sostegno alla base di difesa industriale e tecnologica europea".  Nessun esplicito richiamo dunque, alla questione dell'invio di truppe, ma su questo i due leader hanno più volte chiarito le loro diverse posizioni.

L'incontro ha inoltre "offerto l'opportunità di affrontare altre questioni di sicurezza di rilievo per l'Europa, in particolare in Medio Oriente e in Libia, e di coordinare le proprie posizioni in tema di relazioni transatlantiche, nonche' sulla sicurezza economica e commerciale dell'Unione Europea", si legge ancora.

A siglare la riconciliazione tra Meloni e Macron è stato poi la cena che ha coinvolto le delegazioni dei due Paesi in serata. E l'entusiasmo attorno all'esito dell'appuntamento pare reciproco. Questo incontro è servito a dimostrare "che siamo capaci di procedere assieme sull'essenziale", hanno spiegato dall'Eliseo. Italia e Francia sono due Nazioni "in prima linea sui principali fronti della politica internazionale, legate da profondi rapporti bilaterali e da una collaborazione economica di livello strategico", hanno sottolineato anche da Chigi.

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