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Claudio Lotito a tutto campo, parla di Berlusconi e rivela: “Comprai la Lazio perché me lo chiese lui”

Claudio Lotito, senatore di Forza Italia, si è fermato a parlare con i cronisti dopo la riunione del suo partito. Dai commenti su Tajani (“è giusto che faccia lui il presidente”) e sulla “armonia” in FI, è arrivato a parlare della Lazio: “Berlusconi mi chiamò e mi chiese di comprarla per questioni di ordine pubblico”.
A cura di Luca Pons
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I rapporti con Tajani? "Sono ottimi". Il ritardo in commissione che ha messo in minoranza il governo durante una votazione? "Nessuna dietrologia, ci state facendo una tempesta in un bicchier d'acqua". E poi Silvio Berlusconi, il futuro di Forza Italia, la campagna acquisti estiva della Lazio: Claudio Lotito, senatore di FI, all'uscita dalla riunione di vertice del partito si è intrattenuto con i cronisti toccando una grande varietà di temi.

La Lazio comprata dopo una telefonata di Berlusconi

Per quanto riguarda la Lazio, "la presi perché mi chiamò Silvio Berlusconi, presidente del Consiglio, con cui avevo un rapporto di amicizia". Lotito ha raccontato che Berlusconi "lo chiese per questioni di ordine pubblico. Vi ricorderete l'assalto alla banca, il blocco della Cristoforo Colombo, l'assalto all'Agenzia delle Entrate…lui mi chiamò dicendo che tutti gli dicevano che l'unico che poteva risolvere la situazione ero io".

Quando acquistò la Lazio, nel 2004, Lotito la prese come un'avventura: "Mi sono cimentato in questa sfida, da tutti considerata impossibile. Io l'ho considerata come gli sport estremi. Una società che quando l'ho presa io era tecnicamente fallita, oggi mi pare parlino i fatti. La cosa che mi rende orgoglioso di essere stato considerato un amico da Silvio Berlusconi, è che noi abbiamo sempre parlato con la politica dei fatti. Fatti e non parole".

Forza Italia nel futuro? "È giusto che Tajani sia presidente"

E proprio Berlusconi è stato al centro anche delle riflessioni del senatore sul futuro di Forza Italia. Dopo la morte del suo fondatore, il partito si dividerà in correnti? Per Lotito no. "Non ci sono fazioni: la linea è l'armonia. Purtroppo è morto il nostro leader, Berlusconi, che era un fuoriclasse, irripetibile, fuori concorso. Noi dobbiamo proseguire sul percorso che ci ha tracciato. Dobbiamo diventare apostoli, discepoli, come diceva lui. Andare a bussare casa per casa, con i fatti". E non solo: "Le personalizzazioni sono totalmente sbagliate", ha aggiunto. "Forza Italia andrà avanti, perché l'indirizzo che ci ha dato Berlusconi non spira, non muore, ma rimarrà scolpito nella nostra mente e nei nostri cuori".

Per quanto riguarda le questioni di attualità, il partito dovrà scegliere il nuovo presidente. Il candidato principale è Antonio Tajani, con il quale alcuni retroscena sostengono che Lotito abbia rapporti tesi. Il senatore ha smentito: "Tajani è vicepresidente del partito, coordinatore nazionale, è sempre stato con il presidente, è giusto che svolga questo ruolo. Io sono iscritto a Forza Italia, e Tajani in questo momento sarà il presidente di Forza Italia".

Infine, Lotito ha toccato il caso che ieri ha visto la maggioranza andare sotto, durante un voto in commissione sul dl Lavoro, perché mancavano i rappresentanti di Forza Italia. Si era parlato di un brindisi di compleanno, che avrebbe tenuto impegnati i forzisti un po' troppo a lungo, o anche dell'intenzione di mettere in difficoltà la maggioranza per reiterare il peso di Forza Italia al suo interno.

Lotito ha gettato acqua sul fuoco: "Nessun brindisi e nessun compleanno, c'era una riunione ufficiale nella stanza del capogruppo (Licia Ronzulli, ndr). Il capogruppo ha parlato con il presidente della commissione e gli ha detto: ‘Scendiamo tra un quarto d'ora'. Siamo scesi dopo un quarto d'ora, e purtroppo avevano già votato. Non c'è nessuna dietrologia. Voi partite prevenuti, avete fatto una tempesta in un bicchier d'acqua".

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