Chi prenderebbe più voti contro Meloni alle elezioni, il sondaggio sui possibili leader del campo largo

Alle prossime elezioni manca circa un anno e mezzo, forse meno, a seconda del momento in cui si deciderà di andare alle urne. È praticamente scontato che Giorgia Meloni cercherà di ottenere un secondo mandato da presidente del Consiglio, riconfermando la maggioranza di destra.
Dall'altra parte, però, non è ancora chiaro chi sarà la figura che guiderà l'opposizione. Un nuovo sondaggio realizzato da Youtrend mostra che, per gli elettori, la figura con più probabilità di battere Meloni sarebbe Giuseppe Conte; staccata di alcuni punti, invece, la segretaria del Pd Elly Schlein.
Chi sarà il leader del campo largo alle elezioni
I sondaggi politici concordano che, rispetto al 2022, la competizione alle elezioni sarà più serrata. Da una parte, il centrodestra unito trainato da Fratelli d'Italia e Meloni. Dall'altra, una coalizione di centrosinistra che non è ancora davvero consolidata, ma che negli ultimi anni ha fatto passi avanti. E che, numeri alla mano, potrebbe mettere in difficoltà l'attuale maggioranza.
Anche se il sistema elettorale italiano non prevede di eleggere direttamente il o la presidente del Consiglio, da anni ci si aspetta che le coalizioni si presentino, di fatto, annunciando agli elettori chi è il loro ‘candidato premier'. Ovvero la persona che, se ottengono la maggioranza, presenteranno al Quirinale come candidata per guidare il governo.
Finora tutti i leader politici dell'opposizione hanno evitato la domanda su chi dovrebbe guidare la coalizione. Si parla di possibili primarie, o del criterio del ‘partito che prende più voti' nell'alleanza, e si ripete che la cosa più importante è avere un programma condiviso. Insomma, non ci sono certezze. Ecco perché i numeri del sondaggio possono essere interessanti.
La domanda fatta agli intervistati è stata: "Immagina che alle prossime elezioni si debba votare, oltre al partito, anche un candidato alla presidenza del Consiglio dei ministri. Se i candidati principali fossero Meloni per il centrodestra e uno dei seguenti per il campo largo, chi voteresti?". È un'ipotesi, come detto, visto che le elezioni in Italia non funzionano in questo modo. Ma aiuta a misurare, in un certo senso, la popolarità dei leader.
Chi prende più voti se sfida Giorgia Meloni alle urne
Giuseppe Conte arriverebbe al 49,9% dei voti, contro il 50,1% ottenuti da Meloni in questo scontro. È l'unico accoppiamento, stando alla rilevazione, che darebbe un risultato sostanzialmente in bilico. Non è una sorpresa: nei sondaggi che rilevano la ‘fiducia' degli elettori nei leader di partito, Conte (probabilmente anche in quanto ex premier) è spesso il primo degli esponenti dell'opposizione, nonostante il suo partito sia ben al di sotto del Pd nei voti.
Sotto Conte non si piazza Schlein, ma il presidente della Puglia Antonio Decaro: arriverebbe al 48,4%, contro il 51,6% di Meloni. Decaro è già stato appoggiato dal campo largo alle elezioni regionali pugliesi, e rappresenta una corrente più moderata del Pd rispetto alla segretaria.
Un risultato molto simile lo avrebbe la sindaca di Genova Silvia Salis, con il 48,2% contro il 51,8% della leader di Fratelli d'Italia. Il distacco, dunque, sarebbe di circa tre punti e mezzo. Anche Salis, come Decaro, ha già ottenuto in passato il sostegno di tutti i partiti del centrosinistra, che l'hanno portata a vincere le elezioni nel capoluogo ligure. Da quando è emersa come figura nella politica nazionale, ha spesso avuto una certa visibilità, anche come possibile leader di coalizione alle prossime elezioni. Da parte sua, ha sempre detto di non essere interessata, così come ha fatto Decaro.
L'ex presidente del Consiglio e commissario europeo Paolo Gentiloni, secondo il sondaggio, prenderebbe il 47,2% dei voti, portando Meloni al 52,8%. E a questo punto della classifica si piazzerebbe Elly Schlein, con il 46,4% contro il 53,6% di Giorgia Meloni. Una distanza di sette punti.
Il sondaggio ha rilevato anche i consensi di Ernesto Maria Ruffini, già direttore dell'Agenzia delle Entrate e visto come una possibile figura di riferimento per l'area centrista dell'opposizione. Il risultato di Ruffini, però, è stato nettamente il peggiore: 39% dei consensi, contro uno schiacciante 61% di Meloni.