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Che cos’è il semi-lockdown: la soluzione del governo per evitare la chiusura totale

Se le misure anti-contagio messe in campo finora non dovessero riuscire a frenare la curva epidemiologica (e questo lo vedremo nei prossimi 7-10 giorni) il governo dovrà intervenire più incisivamente. Si parla di un semi-lockdown: un limite per tutti gli spostamenti non essenziali. Quindi tutti quelli che non riguardano la scuola, il lavoro, la spesa o una visita medica. Chiaramente il governo proverà a evitare anche questa ipotesi, ma se i nuovi casi di coronavirus dovessero continuare a crescere a questo ritmo, ulteriori misure diventerebbero inderogabili.
A cura di Annalisa Girardi
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Il governo cerca di evitare un nuovo lockdown con tutti i mezzi disponibili, con misure come l'obbligo di portare le mascherine anche all'aperto, anticipando gli orari di chiusura dei locali e dando il via libera alle autorità locali affinché introducano misure più restrittive, ad esempio il coprifuoco o chiudendo le vie e le piazze della movida. Se i contagi dovessero però continuare ad aumentare a questo ritmo, sarà necessario intervenire più incisivamente e il governo non potrà più rimandare provvedimenti più severi. Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, lo ha detto chiaramente intervenendo in Parlamento: la situazione è critica e il governo è pronto a intervenire ancora se questo dovesse rendersi necessario. Ma che tipo di misure sono allo studio, allora? Che cos'è un semi-lockdown? Facciamo chiarezza.

Saranno decisivi i prossimi 7-10 giorni. Il 27 ottobre, infatti, si compieranno due settimane dall'introduzione dell'obbligo di portare la mascherina anche all'aperto. E nei giorni successivi si potranno iniziare a valutare anche gli effetti delle ulteriori restrizioni. Al netto di questi, il governo si troverà a decidere se altre misure siano necessarie. Nel caso in cui i provvedimenti finora addottati non riuscissero a contenere i contagi sarà necessario mettere in campo una sorta di semi-lockdown. Non si tratta di chiudere anche palestre e piscine, ma di limitare tutti quegli spostamenti che non sono considerati necessari. Il governo, nei giorni scorsi, ha già invitato i cittadini a uscire di casa il meno possibile e a spostarsi solo se strettamente necessario, in modo da limitare i contatti e il rischio di diffondere l'infezione. Ora questa raccomandazione però potrebbe diventare legge.

Non ci sarà un blocco totale come quello dello scorso marzo quindi, ma uno più soft, che non comporta la chiusura delle attività commerciali o produttive, ma limita tutti gli spostamenti non essenziali. E quali sarebbero questi spostamenti? Tutti quelli che non vengono effettuati per recarsi a lavoro, a scuola, a fare la spesa o per una visita medica, ad esempio. In altre parole, uno stop agli spostamenti non essenziali per almeno una parte del mese di novembre in modo da rallentare i contagi. Chiaramente anche questa ipotesi, sebbene più soft di un lockdown totale come quello della scorsa primavera, non è auspicabile e il governo spera in tutti i modi di evitarla grazie alle chiusure anticipate e le restrizioni attivate delle Regioni.

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