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Castellone (M5s) a Fanpage: “Il governo doveva alzare salari, non tagliare reddito di cittadinanza”

Mariolina Castellone, senatrice M5s e vice presidente del Senato, intervistata da Fanpage.it ha attaccato duramente la Mia, il nuovo reddito di cittadinanza a cui sta lavorando il governo Meloni. “Invece di alzare i salari, hanno abbassato la misura di sostegno alla povertà”, ha detto.
A cura di Redazione
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Il governo Meloni sulla Mia, il nuovo reddito di cittadinanza, "sta facendo un gioco delle tre carte: si è capito che non si può tornare sulla misura di sostegno alla povertà, che ogni Paese civile deve avere, ma si è peggiorata la misura". Mariolina Castellone, vice presidente del Senato ed esponente del Movimento 5 stelle, ha spiegato a Fanpage.it cosa non funziona della nuova misura prevista dal governo.

"Non solo si sta abbassando la platea dei beneficiari, con l'Isee a 7.200 euro che esclude famiglie povere che prendono circa 600 euro al mese. Ma si riduce anche la quota di sussidio: si parla di 375 euro per quelli che vengono definiti occupabili, e di 500 euro per i non occupabili", ha detto Castellone. E proprio sulla divisione tra occupabili e non, la senatrice ha sollevato una questione: si tratta di una separazione basata su criteri che "non hanno alcun senso".

"Per il governo essere poveri è una colpa, avrebbe dovuto alzare i salari"

"Gli unici criteri sembrano essere avere dei figli minori, avere dei disabili in famiglia o avere degli anziani". Questo, però, significa "che un giovane che vive con un genitore over 65enne è non occupabile", così come "un padre di famiglia, solo perché ha minori", mentre invece "è occupabile magari un over 50 che non ha figli ma non ha nessuna formazione per i lavori che oggi sono disponibili".

Il punto per Castellone è che il centrodestra ha deciso di colpevolizzare chi non ha un lavoro: "Abbiamo assistito per mesi a una propaganda che colpevolizzava chi era in un momento di difficoltà, come se essere povero o non avere un lavoro fosse una colpa. E cercava di dipingere tutti i percettori del reddito di cittadinanza come nullafacenti scansafatiche che volevano stare sul divano". È stata tagliata anche la possibilità "per i Comuni dei percettori di servirsi di quelle persone per i progetti di utilità collettivi. Era importante perché tanti percettori di reddito volevano restituire alla collettività quell'aiuto che stavano avendo in un momento particolare della propria".

Al contrario, il governo avrebbe dovuto intervenire alzando i salari, dato che "dava al reddito di cittadinanza la colpa di competere con i salari. Come se la colpa fosse del reddito o del sussidio sociale – parliamo in media di 500 euro al mese – e non del salario, che è così basso da competere con una misura di sostegno alla povertà. Perché un salario che prevede una paga di 500 euro al mese è un salario da fame. E invece il governo ha abbassato il sussidio contro la povertà, senza toccare i salari".

I numeri sulla povertà in Italia: "I minorenni poveri oggi non hanno un futuro"

Per quanto riguarda la riduzione della soglia Isee, "la stima è che verranno lasciati indietro 350mila nuclei familiari più o meno", ha detto la senatrice. Escludendo queste famiglie, "il governo vuole fare cassa sui deboli e non ha il coraggio di prendere le risorse dove andrebbero prese: i grandi colossi energetici, l'evasione fiscale…".

Dati alla mano, "in questo momento 5,5 milioni di persone vivono in povertà assoluta, e 8,5 milioni in povertà relativa. Cioè, sono persone per cui una spesa improvvisa significa ricadere nella povertà". In più, ci sono 4 milioni e mezzo di persone "che lavorano e nonostante questo non riescono ad uscire dalla povertà".

Per Castellone, uno dei dati "più impressionanti" è quello sulla composizione della popolazione povera: "Tra i poveri assoluti c'è il 15% di minori e il 5% di over 65enni. A volte quando parliamo di povertà pensiamo solo persone di una certa età, invece i minori sono tre volte tanti gli anziani. Per un minore vivere in povertà assoluta significa non avere la possibilità di partire dallo stesso gradino degli altri tuoi coetanei, non avere un futuro. Noi stiamo togliendo a questi giovani la possibilità di avere un futuro, sapendo che oggi l'ascensore sociale è totalmente fermo: per un bambino che vive in una famiglia povera è praticamente impossibile uscire da quella condizione, la povertà è diventata non solo una colpa, ma anche ereditaria".

Sul salario minimo "oggi le opposizioni si devono mettere assieme"

Una proposta del M5s sul salario minimo "è stata in commissione per tre anni" nella scorsa legislatura, "la discussione si è bloccata perché per le altre forze politiche, come Forza Italia e Pd, era sufficiente rafforzare la contrattazione collettiva", ha rivendicato Castellone. "Il mio rammarico è non aver fatto questa riforma, perché eravamo completamente isolati".

Proprio dal salario minimo potrebbe nascere un avvicinamento al Partito democratico. "Spero che le opposizioni riescano questa volta a mettersi assieme, a fare sintesi, ma è chiaro che siamo minoranza. Io spero che si apra quantomeno una discussione in Parlamento su questo tema. Come sempre lavoreremo in maniera costruttiva. Abbiamo i salari tra i più bassi d'Europa, sono scesi negli ultimi anni, a differenza di tutti gli altri Paesi europei e quindi bisogna partire da quello", ha concluso la vice presidente del Senato.

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