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Caso Lusi: il Senato dice sì all’arresto

Il Senato è chiamato a decidere sulla richiesta di arresto per il senatore Luigi Lusi.
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Caso Lusi spariti altri 50 milioni di euro dalle casse della Margherita

Ore 19:00 – Sono 155 i sì all'arresto del senatore Luigi Lusi, 3 i contrari

Ore 19 cominciano le operazioni di voto – Sono cominciate le operazioni di voto con voto elettronico, mentre i senatori del Popolo della Libertà hanno deciso di non partecipare al voto.

Ore 18:35 Maurizio Gasparri, Popolo della Libertà – Il capogruppo del Pdl chiude il cerchio, ammettendo un giudizio severo sull'intera vicenda ma non riservando dubbi su "colpe" degli ambienti da cui proveniva l'ex tesoriere della Margherita. "Noi consideriamo normale il voto segreto, ma non ci prestiamo a giochetti di potere. E' stata imposta una votazione a prescindere dagli atti di una vicenda che chiama in causa altre responsabilità. Non saremo strumento di regolamento di conti altrui", questa la linea di Gasparri che successivamente annuncia: "Non parteciperemo al voto lasciando sola la sinistra di fronte alle sue responsabilità".

Ore 18:25 Luigi Zanda, Partito Democratico – Uno degli interventi più attesi era quello del senatore del PD, gruppo al quale apparteneva Lusi prima dello scandalo. "Noi non dobbiamo esprimerci sulla colpevolezza o meno di Lusi, non siamo un'aula di giustizia. Dobbiamo verificare se esista il fumus persecutionis e la stessa Giunta lo ha escluso", questa la sostanza della decisione di votare a favore della richiesta dei pm romani. "L'abuso dell'immunità parlamentare è proseguito anche in questa legislatura e con gran parte di quei voti il garantismo non c'entra niente", sostiene Zanda riferendosi anche all'abuso del voto segreto, per poi affondare: "Lusi si è assunto anche la responsabilità del drenaggio dei fondi pubblici dalla Margherita […] ed è l'evidenza del suo progetto e della sua illegalità che rendono nulli gli argomenti addotti da Lusi a sua discolpa". I comportamenti del senatore Lusi secondo Zanda, hanno un carattere "senza precedenti", con abusi privati e una grande dose di malizia approfittando della fiducia concessagli.

Ore 18: 10 cominciano le dichiarazioni di voto – Primo a parlare Felice Belisario, che ha ribadito la volontà del gruppo dell'Italia dei Valori di votare convintamente sì alla richiesta di custodia cautelare per il collega Lusi. Successivamente Riccardo Villari, del gruppo Misto, che invece voterà contro "una richiesta spropositata e ingiusta" che segue la "teoria del capro espiatorio". "Questa assemblea non ha il diritto di impedire alla magistratura di mettere in campo quei provvedimenti che avrebbe adottato per un qualsiasi altro cittadino, non essendoci manifesta infondatezza della richiesta né fumus persecutionis": questa in sintesi la posizione di Achille Serra che ha annunciato il voto "conforme alla decisione della giunta" del suo gruppo, Udc – Svp.

Ore 18 Emma Bonino, Radicali – L'intervento del senatore Bonino si apre ricordando le 27mila persone in attesa di giudizio nelle carceri italiane e la battaglia "per una giustizia giusta" che il suo gruppo porta avanti da anni ormai. "Questo Paese ha bisogno di riforme profonde sulle infrastrutture giudiziarie ormai al collasso […] Non è sostenibile che i fondi pubblici diventino privati appena arrivano nelle casse di un tesoriere", conclude la Bonino augurandosi di non vedere scene di "abbandoni non proprio dignitosi delle responsabilità che abbiamo".

Ore 17: 50 Franco Bruno, Fli – Duro anche il senatore di Futuro e Libertà che si sbilancia in un lungo elenco dei viaggi di Lusi negli ultimi mesi, tutti pagati verosimilmente con i soldi della Margherita. "Non c'è fumus persecutionis ed il pronunciamento di ben 7 magistrati non può essere ignorato. Possibile siano tutti influenzati dalla disciolta Margherita?"; nessun dubbio dunque sulla necessità di accogliere la richiesta dei magistrati romani.

Ore 17: 40 Roberto Mura, Lega Nord – Secco anche il giudizio del senatore della Lega Nord: "Non esiste fumus persecutionis in questo caso. Riteniamo che i reati contestati possano essere considerati di grave allarme sociale". "Come Lega Nord non abbiamo sottoscritto nessuna richiesta di voto segreto e riteniamo che ci voglia un'assunzione di responsabilità da parte dell'Aula, per cui voteremo favorevolmente alla proposta della Giunta".

Ore 17:25 – Luigi Li Gotti, Italia dei Valori – "Contrasto stridente fra le finalità pubbliciste e pubbliche e la finalità personali che quel denaro ha avuto", è questo l'aspetto che più allarma Luigi Li Gotti dell'Italia dei Valori, fermo sostenitore della necessità di concedere l'autorizzazione all'arresto di Lusi. "Siamo parte offesa come Popolo italiano", questo il passaggio durissimo del senatore che sottolinea anche le tante incongruenze dell'intervento di Lusi. Perché se è vero che la richiesta è "molto debole e benevola verso la Margherita noi accertiamo l'assenza di fumus persecutionis ed il nostro voto sarà di adesione alla proposta della Giunta".

Ore 16:55, l'intervento di Luigi Lusi – E' un Lusi teso e molto preoccupato quello che interviene nell'Aula di Palazzo Madama. Il senatore parla di una "anomalia procedimentale" che ha portato alla richiesta di arresto, surrogata da una "aggiunta infamante", quel capo di imputazione per associazione a delinquere che nulla avrebbe a che fare con l'indagine per "appropriazione indebita". "Non intendo sottrarmi al processo e voglio affrontare ogni mia responsabilità come qualunque altro cittadino italiano", continua il senatore che però avvisa: "Non sono reo confesso, mi sono assunto la responsabilità. Ho ammesso, non confessato. E se al posto di un senatore ci fosse stato un cittadino incensurato, non sarebbe mai stato accusato di associazione a delinquere". "Non vi è pericolo di fuga […] Ritengo di dover assumere per intero le responsabilità morali e politiche, ma per quanto attiene le responsabilità penali chiedo solo che mi si conceda la possibilità di accedere alle garanzie che ha qualunque cittadini, senza pene afflittive […] volte a placare i venti dell'antipolitica", questo il pensiero del senatore che continua ad accusare una "campagna di stampa che si è concentrata su fatti di costume". "Un uomo va giudicato dal fallimento e non dai successi", conclude Lusi che attacca la richiesta dei pm che a suo dire nulla ha a che vedere con la vicenda in se, che pure a modalità "criticabili quanto si vuole, ma dovute ad un rapporto fiduciario mai messo finora in discussione (dalla Margherita ndr) ed è la prima volta che un tesoriere viene accusato di reticenza […] Immaginare il fatto che sia stato solo il tesoriere ad assumere decisioni per 250 milioni di euro non solo non è credibile, ma nemmeno possibile […] addirittura la Margherita non ha accettato la restituzione di quei beni, che non sono sequestrati". Un intervento lunghissimo, durante il quale Lusi non ha lesinato attacchi ai dirigenti della Margherita e concluso (solo dopo le sollecitazioni del Presidente del Senato Renato Schifani) smentendo sia l'esistenza del pericolo di fuga, sia della possibilità di reiterazione del reato, sia infine quella di un inquinamento delle prove: "Da parte mia mi assumo le responsabilità di carattere personale […] qualunque sarà la decisione del Senato io confermo di volermi presentare lo stesso davanti ai magistrati per la massima collaborazione alle indagini […] il senatore Rutelli è stato autore di un traffico telefonico enorme, per far ritirare le firme alla richiesta di voto segreto e sono tanti i colleghi che non potrebbero votare perché in conflitto di interessi".

Ore 16:45 Follini: intollerabile arricchimento personale – "Con onestà e senza arrampicarci sugli specchi dobbiamo riconoscere una responsabilità nella gestione dei finanziamenti ai partiti. Ma questo non libera il senatore Lusi dalle sue colpe". E' questo il passaggio chiave dell'intervento di Marco Follini che ha formulato l'appello per un voto libero ed in coscienza a favore dell'arresto del senatore Lusi, ricordando il lavoro della Giunta per le autorizzazioni. Una posizione nota, alla quale Follini ha aggiunto un invito a Lusi, affinché si dimetta, risparmiando un'ulteriore teatrino al Parlamento ed al Paese.

E' cominciata da pochi minuti la seduta del Senato nella quale si deciderà se autorizzare o meno l'arresto per il senatore Luigi Lusi, eletto nelle fila del Partito Democratico, ora nel gruppo Misto. Come ricorderete i pm hanno richiesto la misura cautelare e la Giunta del Senato ha deciso a maggioranza, considerando addirittura all'unanimità inesistente il fumus persecutionis. Il voto finale è previsto in serata, mentre ricordiamo che è stato richiesto il voto segreto con il Popolo della Libertà che ha annunciato però la volontà di uscire dall'Aula al momento del voto. In sostanza, il Pdl garantirà il numero legale ma non parteciperà al voto.

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A Fanpage.it fin dagli inizi, sono condirettore e caporedattore dell'area politica. Attualmente nella redazione napoletana del giornale. Racconto storie, discuto di cose noiose e scrivo di politica e comunicazione. Senza pregiudizi.
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