Caso Ghiglia, Report va in onda nonostante la diffida del membro del Garante: cosa c’è nella puntata

La puntata di Report sul caso che coinvolge Agostino Ghiglia è andata in onda comunque ieri sera, nonostante le pressioni e la diffida del diretto interessato, membro del Garante della Privacy, che aveva provato a bloccare la trasmissione.
Nel servizio viene ricostruita la visita di Ghiglia, ex esponente di Alleanza Nazionale con trascorsi da militante, nella sede di Fratelli d'Italia e il suo incontro con Arianna Meloni il giorno prima della decisione dell'Autorità di infliggere una sanzione salatissima da 150.000 euro al programma – con il voto favorevole dello stesso Ghiglia – per la diffusione dell'audio della telefonata tra l'ex ministro Sangiuliano e sua moglie Federica Corsini. Sigfrido Ranucci, conduttore di Report, da poco vittima di gravi intimidazioni che hanno messo in pericolo la sua vita, ha denunciato la vicenda: "Prova a imbavagliarci, è gravissimo".
La puntata come dicevamo è andata in onda regolarmente. Secondo Ghiglia, che è stato nominato con i voti di Fdi, però sarebbe stata violata la sua corrispondenza privata, attraverso un‘acquisizione illecita di dati personali. Il riferimento è a una comunicazione inviata al suo ufficio, in cui Ghiglia annunciava la sua visita in via della Scrofa, specificando che avrebbe incontrato Arianna Meloni.
Il membro del Garante della Privacy ha negato in un primo momento di essersi recato nella sede di Fratelli d'Italia, e di aver incontrato Arianna Meloni. Secondo la sua versione, si sarebbe sì recato in via della Scrofa, ma per incontrare Italo Bocchino, direttore de Il Secolo d'Italia, per chiedere il suo aiuto per l'imminente pubblicazione di un suo libro. L'incontro con Arianna Meloni, a suo dire, sarebbe avvenuto per caso.
Italo Bocchino è stato sentito poi dal Fatto Quotidiano, e ha confermato l'incontro con il membro del Garante della Privacy all’interno della sede di Fratelli d’Italia. Bocchino però ha detto che la visita di Ghiglia è durata in tutto circa 20 minuti, mentre risulta che Ghiglia è rimasto nel palazzo altri 50 minuti. Report poi ha diffuso i contenuti di mail e comunicazioni interne tra Sangiuliano e Ghiglia e tra Ghiglia e i funzionari e dirigenti dell’autorità, per chiedere di occuparsi del caso Sangiuliano. La delibera sul caso è arrivata in meno della metà del tempo medio che interessa i provvedimenti del Garante.
Cosa ha detto Ghiglia sul caso di ‘Gioventù Meloniana'
Ma non è l'unico episodio a far sorgere dubbi sull'imparzialità di Ghiglia, il cui attivismo ha pesato in diverse vicende, come ha mostrato ieri Report. Per esempio il membro del Garante si è opposto all'archiviazione per l'inchiesta di Fanpage su Gioventù Nazionale, il movimento giovanile di FdI. Dopo l'inchiesta, dal titolo ‘Gioventù Meloniana', alcuni genitori di ragazzi minorenni, che nel video di Fanpage.it avevano comunque il volto coperto, hanno presentato un esposto al Garante della Privacy, sostenendo che nel servizio fosse stato ripreso un evento privato. Nel video la nostra giornalista sotto copertura aveva però ripreso un evento politico, il campo comunitario ‘Cabiria', una sorta di scuola di formazione politica estiva, a cui hanno partecipato anche dirigenti di Gioventù Nazionale. Nel video si sentono slogan antisemiti e razzisti, inni a Hitler e Mussolini. Dopo l'esposto, a febbraio 2025 è stata proposta l'archiviazione del caso, perché non ci sarebbe stata violazione della privacy. Ma Agostino Ghiglia non ci sta, e in vista della chiusura del caso condivide con i colleghi alcune considerazioni, contrarie all'archiviazione del procedimento: secondo lui l'oscuramento del volto non sarebbe garanzia di anonimato, e il luogo filmato sarebbe privato. Secondo lui le informazioni di interesse pubblico avrebbero potuto essere acquisite senza far ricorso a pratiche ingannevoli, cioè senza l'infiltrazione della nostra giornalista.
Ghiglia non ha risposto alle domande della giornalista di Report Chiara De Luca, che gli chiedeva conto di questa ricostruzione, e non ha ammesso di aver contestato l'archiviazione del caso che riguardava Fanpage.it.
Agostino Ghiglia si è espresso anche sul libro di Giacomo Salvini ‘Fratelli di chat', che passa in rassegna alcune conversazioni tra dirigenti e parlamentari di Fratelli d'Italia, nelle quali viene additato anche Fanpage.it come giornale ostile. Addirittura il giorno prima della pubblicazione del libro, Ghiglia avrebbe mobilitato i suoi uffici chiedendo di interessarsi al caso, circostanza smentita dallo stesso membro del Garante ai microfoni di Report. Ecco cosa scriveva Ghiglia il 6 febbraio 2025:
Ho necessità di un approfondimento ‘serio' sulla sussistenza di un trattamento illecito di dati personali relativamente al libro del Fatto sulla chat dei parlamentari di FDI. Non è così scontato e ovviamente attenderemo eventuali reclami ma mi serve un approfondimento ‘prima facie'. All'interno del collegio Guido non sarà d'accordo e la Cerrina boh (ascolterà la Lega). Attendo vostre. Grazie
Come si vede Ghiglia nomina due colleghi del collegio, e cioè Guido Scorza, nominato con il consenso del M5s, e Ginevra Cerrina Feroni, nominata in quota Lega. Dopo questa richiesta, pochi giorni dopo, il 12 febbraio, viene convocato un collegio straordinario per discutere del libro ed emettere un provvedimento di ammonimento.
In un'altra occasione Ghiglia avrebbe chiesto di effettuare una verifica "urgente" sulla possibilità di coprire o limitare la diffusione di dati relativi alla ristrutturazione della villa della premier Giorgia Meloni, caso sollevato da un'interrogazione parlamentare di Maria Elena Boschi.
Le opposizioni hanno chiesto le dimissioni di Ghiglia dopo la diffida
"La diffida di Agostino Ghiglia, membro del Garante della Privacy, contro Report è un fatto gravissimo, un atto che rappresenta l'ennesimo tentativo di mettere a tacere la libera informazione. Siamo alla censura. La diffida è la dimostrazione che non si vuole far conoscere la verità agli italiani a partire dal ruolo di FdI e dei partiti di governo nella vicenda che ha portato l'Authority a sanzionare Report", ha detto Angelo Bonelli di Avs.
Per Sandro Ruotolo, responsabile Informazione nella segreteria nazionale del Pd ed europarlamentare "ci provano in tutti i modi a bloccare Report. Mi auguro che vada in onda su Rai Tre, stasera, come previsto e che il tentativo di bloccare la messa in onda sia vano. Come possiamo fidarci di un'Autorità di garanzia dopo le anticipazioni della puntata di Report? No, non possiamo fidarci. Ogni sentenza, ogni provvedimento dell'Autorità per la Privacy sarà da oggi segnato da un'ombra: non sapremo più se le decisioni sono state prese nel pieno della trasparenza e dell'indipendenza, o dopo essersi consultati con il partito di riferimento in questo caso Fratelli d'Italia, il partito della presidente del Consiglio Giorgia Meloni", ha aggiunto l'esponente dem.
"Questo Ghiglia, che dovrebbe garantire la privacy dei cittadini, vorrebbe in realtà garantire solo se stesso, nascondendo i suoi anomali e gravi contatti con esponenti apicali di Fratelli d'Italia prima di assumere decisioni proprio come Garante. E vorrebbe impedire a trasmissioni di informazione come Report di darne notizia e documentazione. Tutto questo è molto grave, e un Garante che non garantisce regole e libertà come può rimanere al suo posto?", è il commento di Walter Verini, Capogruppo Pd in Commissione Antimafia.
È intervenuto anche il M5s, con il capogruppo in commissione di Vigilanza Rai, Dario Carotenuto: "Rispediamo al mittente qualsiasi ipotesi di censura della puntata di stasera di Report, Agostino Ghiglia si dimetta subito. È gravissimo che una richiesta simile arrivi da un membro dell'Autorità Garante per la Privacy. Non solo da giorni, di fronte a questa notizia, Arianna Meloni, sorella della premier Giorgia, non ha ritenuto di dover dire una sola parola ma adesso Ghiglia starebbe addirittura tentando di bloccare la messa in onda dell'inchiesta giornalistica che lo riguarda. Siamo di fronte a un fatto gravissimo. Quando chi è chiamato a vigilare sulla tutela dei diritti dei cittadini usa la propria posizione per ostacolare la libertà di stampa viene colpito il cuore stesso della democrazia. È arrivato il momento di una riflessione profonda sull'operato di quei componenti del Garante della Privacy che interpretano il loro ruolo come clava del potere politico. Agostino Ghiglia deve assumersi la responsabilità delle sue azioni e fare un passo indietro immediato".