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Caro bollette, cosa farà il governo Meloni: aiuti a famiglie e imprese, gas nazionale e price cap

Ora che ha ottenuto la fiducia alla Camera e al Senato, il governo può mettersi ufficialmente al lavoro sui dossier più urgenti. In primis, quello del caro energia. Da nuovi aiuti a famiglie e imprese all’impegno in Europa sul tetto al prezzo del gas, ecco la strategia che ha in mente Giorgia Meloni per contrastare i rincari.
A cura di Annalisa Girardi
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Chiusa la partita della fiducia, per il governo a guida Giorgia Meloni è il momento di mettersi al lavoro sui dossier più urgenti. A partire dal caro energia, che continua a pesare sulle bollette degli italiani e diventa un tema sempre più urgente mano a mano che si avvicina l'inverno. Il nuovo ministro dell'Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, ha partecipato nei giorni scorsi al vertice europeo a Lussemburgo in cui ha affermato sarebbero stati fatti "passi avanti" per il price cap sul prezzo del gas. Il pacchetto potrebbe essere adottato già entro la fine dell'anno, ma nel frattempo l'Italia potrebbe muoversi già a livello nazionale per contrastare i rincari.

In un'intervista uscita oggi sul Corriere della Sera, Pichetto Fratin ha spiegato: "Siamo al lavoro su tutte le priorità: aumento dell’estrazione di gas naturale dai giacimenti nazionali; price cap dinamico a livello europeo; disaccoppiamento del prezzo dell’energia da rinnovabili dal prezzo del gas; messa a punto di una nuova norma sugli extraprofitti". È questa, quindi, la strategia che intende adottare l'esecutivo per far fronte alla crisi energetica.

Del resto la presidente del Consiglio Meloni, nel suo discorso programmatico in Parlamento, aveva già indicato quali fossero alcune delle misure nell'agenda del governo. In primis il rafforzamento degli aiuti a famiglie imprese per contenere i rincari. A novembre è previsto un altro decreto in questo senso (sarebbe il dl Aiuti quater) e qualche altro intervento potrebbe essere inserito nella Manovra. Che però va inviata entro il 30 novembre a Bruxelles: in altre parole, i tempi stringono e potrebbe essere difficile recuperare tutte le risorse necessarie nel giro di un mese. Al di là del "tesoretto" di 10 miliardi lasciato in eredità dal governo uscente.

Questo per quanto riguarda la strategia immediata. Chiaramente, però, il governo dovrà anche mettere a terra un piano più di lungo periodo. E questo comprende l'impegno in Europa per il tetto al prezzo del gas e per il disaccoppiamento dei prezzi di elettricità e metano, l'aumento dell'estrazione di gas nazionale (quindi con più trivelle) e il potenziamento delle fonti rinnovabili. In tal senso, il governo ha sottolineato l'importanza di portare la produzione in Italia delle componenti fondamentali per l'utilizzo delle rinnovabili, come ad esempio i pannelli solari. E infine, nel programma del centrodestra in materia energetica è inserito anche il nucleare. Non è però ancora chiaro in che modo il governo intende affrontare questo tema.

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