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Carlo Cottarelli non è più senatore: approvate le sue dimissioni a Palazzo Madama

Carlo Cottarelli non è più senatore. L’aula di Palazzo Madama ha accettato le dimissioni da parte del senatore del Pd con 113 voti favorevoli, 31 contrari e 3 astenuti.
A cura di Annalisa Cangemi
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L'Aula del Senato ha accettato con 113 sì, 31 no e 3 astenuti le dimissioni del senatore Carlo Cottarelli, eletto con il Partito Democratico, che lascia l'incarico per andare a dirigere un programma di istruzione della Cattolica di Milano. L'esito del voto è stato accolto da un applauso. La giunta per le elezioni è convocata per l'individuazione del senatore subentrante.

"Voglio ringraziare il Pd per avere capito le motivazioni delle mie dimissioni, tutti gli altri della minoranza che hanno sostenuto, la maggioranza che avrebbe potuto utilizzare un no per prolungare questa cosa, invece è stata molto utile. L'ultimo ringraziamento lo faccio da cittadino. Io vado a fare una cosa che sta più nelle mie corde, ma il lavoro che state facendo è fondamentale per questo Paese. Il Senato, il Parlamento, è il baluardo della democrazia in Italia e grazie per fare questo lavoro e scusate se io vado a farne un altro". Sono queste le parole dell'economista, dopo il voto del Senato sulle sue dimissioni.

Carlo Cottarelli aveva chiesto "con tutto il cuore" all'Assemblea di Palazzo Madama di accettare le sue dimissioni già oggi. "Le ho presentate dopo aver ricevuto un'offerta da parte dell'Università Cattolica di Milano per un programma rivolto agli studenti delle scuole superiori di tutta Italia che consiste in visite di personaggi che hanno una storia e una carriera a livelli altissimi", ha detto. Un impegno, ha sottolineato, "imcompatibile con il lavoro di senatore per due motivi: il primo di percezione, perché questo programma non puo' essere diretto da qualcuno che svolge un ruolo politico. Il secondo è pratico, perché io stesso parteciperei a due o tre presentazioni alla settimana e non potrei svolgere il ruolo di senatore".

"Penso – ha insistito Cottarelli – di essere più utile al Paese, nel mio piccolo, dirigendo questo programma piuttosto che rimanere qui. Penso di non aver fatto male in questi mesi, con il vostro aiuto, ma ho scelto di dimettermi" e "vi chiedo che le mie dimissioni siano accettate in questa seduta, vi chiedo questa cortesia, perché se si vuole far partire questo programma nel prossimo anno scolastico è necessario organizzarlo già dai prossimi giorni".

L'economista aveva annunciato le sue dimissioni da parlamentare a Che tempo che fa su Rai 3 lo scorso 7 maggio. La decisione è legata alla distanza sempre più marcata dalle posizioni del partito, che si è acuita dopo l’elezione di Elly Schlein a segretaria. II Terzo polo gli aveva offerto di cambiare gruppo parlamentare, “ma mi sembra più corretto dimettermi”. Intervistato dal Corriere della Sera aveva spiegato che l’elezione di Elly Schlein alla guida del partito ha spostato il Pd "più lontano dalle idee liberaldemocratiche in cui credo", ha detto il senatore, che ha chiarito: "Ho grande stima di Elly Schlein e non credo sbagli a spostare il Pd verso sinistra. La scelta alle primarie è stata netta e i sondaggi la premiano. Un Pd più a sinistra può trasmettere un messaggio più chiaro agli elettori, cosa essenziale per un partito politico".

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