Cambiano le regole per badanti e colf che arrivano in Italia: quali sono le novità decise dal governo

Niente più limiti agli ingressi per lavoratori domestici per anziani over 80 o persone con disabilità. Il governo Meloni nel Consiglio dei ministri che ha dato il via libera alla riforma della maturità e allo scudo penale per i medici ha varato anche un decreto che riguarda "l'ingresso regolare di lavoratori e cittadini stranieri". Si tratta in pratica di un'aggiunta al normale decreto Flussi, approvato a giugno, che stabilisce il numero massimo di ingressi regolari per lavoro previsti ogni tre anni. Questa è una norma aggiuntiva, che si aggiunge al decreto Flussi con l'obiettivo di semplificare alcune norme e allargare le maglie in alcuni settori.
Le nuove regole per l'ingresso di badanti per disabili e over 80
Nel dl Flussi dello scorso giugno, il governo aveva fissato una quota massima per gli ingressi di colf e badanti, quindi di lavoratrici e lavoratori dedicati alla cura domestica e familiare. Si parlava di 13.600 ingressi nel 2026, 14mila nel 2027 e 14.200 nel 2028, per un totale di 41.800 persone. Evidentemente non abbastanza dato che ieri, a poche settimane dalla norma, è arrivato un altro decreto.
L'articolo 5 è dedicato all'ingresso "fuori quota per l'assunzione di lavoratori domestici per l'assistenza di grandi anziani e persone con disabilità". Qui si legge che è possibile sforare senza problemi i numeri appena citati – purché si parli di un soggiorno in Italia che duri più di tre mesi – per lavoratori e lavoratrici straniere "da impiegare nel settore dell’assistenza familiare o sociosanitaria a favore di persone con disabilità" o di "persone grandi anziane", ovvero chi ha più di 80 anni. Dunque, per chi rientra in questa categoria non ci sarà bisogno di rispettare le quote indicate dal decreto Flussi.
La norma spiega che per i lavoratori in questo settore sarà possibile fare domanda di nulla osta al lavoro per l'assunzione, a tempo determinato o indeterminato, direttamente allo sportello unico per l'immigrazione gestito dalle agenzie per il lavoro o dalle associazioni datoriali. Potrà fare domanda direttamente il datore di lavoro o un suo parente (entro il terzo grado), purché siano residenti in Italia. Questo meccanismo non si potrà usare per assumere un proprio parente. Prima del nulla osta ci sarà una verifica dell'Ispettorato nazionale del lavoro sulle dichiarazioni effettuate.
Attenzione: chi entra in Italia usando questo meccanismo dovrà poi lavorare solamente nel settore dell'assistenza familiare e domestica per almeno i primi dodici mesi. Non si potrà cambiare attività lavorativa. E anche gli eventuali cambi di datore di lavoro dovranno essere autorizzati dall'Ispettorato del lavoro. Passati i dodici mesi, ci si potrà rivolgere al la questura per rinnovare il permesso di soggiorno.
Le altre novità per i lavoratori stranieri
Nel decreto ci sono anche altre novità per chi entra come lavoratore straniero in Italia. Il permesso di soggiorno rilasciato per motivi di protezione sociale, quindi a persone che sono vittime di sfruttamento o violenze, durerà dodici mesi (invece di sei), e potrà essere rinnovato per motivi di inserimento sociale e lavorativo o anche per motivi di giustizia. Chi fa parte di questa categoria, in più, potrà per la prima volta accedere all'Assegno di inclusione.
Un'altra norma che mira alla semplificazione: chi ha fatto domanda per il rinnovo del permesso di soggiorno, o per la sua conversione, potrà soggiornare in Italia e lavorare (anche se si parla di svolgere attività lavorativa "temporaneamente"). Questo continuerà anche se dalla scadenza prevista per la risposta sono passati più di sessanta giorni, che normalmente è il termine fissato. Così, non sarà il cittadino straniero a pagare le conseguenze per l'eventuale lentezza dell'amministrazione.
Ancora: per il ricongiungimento familiare di cittadini stranieri che si trovano regolarmente in Italia il nulla osta potrà essere rilasciato entro 150 giorni. Un tempo d'attesa più lungo di quello attuale: si passa da tre a cinque mesi. Infine, per i nulla osta al lavoro subordinato, anche stagionale, i datori di lavoro dovranno "pre compilare" i moduli di domanda, per facilitare i controlli. Potranno fare, come utenti privati, fino a tre richieste di nulla osta per ciascun decreto Flussi.