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Calenda: “Negozi chiusi per le feste? È un favore ad Amazon”

A Porta a Porta il ministro Calenda critica la proposta di Di Maio, che vorrebbe chiudere i negozi durante i giorni festivi: “Io trasecolo. Sono proposte che porteranno Amazon a vendere di più”.
A cura di Annalisa Cangemi
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"Io trasecolo. Sono proposte che porteranno Amazon a vendere di più. Con queste proposte si fa un favore ad Amazon e ai grandi player che non sono nostri". Così il ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda commenta a Porta a Porta la proposta di Luigi Di Maio di chiudere gli esercizi commerciali in occasione delle festività, da cui ne deriverebbe  un maggiore benessere per le persone. Sei giorni di chiusura su dodici giorni festivi all'anno devono essere garantiti per tutte le famiglie, e il M5S ha chiesto che la legge che ha la prima firma dell'onorevole Michele Dell'Orco (M5), ferma in Senato dopo l'approvazione alla Camera, venga licenziata entro la fine di questa legislatura.

"Ma è possibile – ha aggiunto Calenda – che in campagna elettorale ci si occupi di queste cose o delle fake news?", si chiede Calenda che contemporaneamente lancia una stoccata a Renzi, e alla sua comunicazione politica, proprio nel giorno in cui il Pd presenta il primo report sulle fake news. "La sfida non sono le fake news ma la fuga dalla realtà"- aveva detto infatti oggi il ministro nel corso di un convegno, sottolineando che "il populismo oggi è la fuga dalla realtà, da quello che si può fare, da quello che è giusto fare, da quello che si deve fare".

Ma non è il solo a criticare la dichiarazione del candidato premier pentastellato. Anche la senatrice Simona Vicari, relatrice della legge sulle liberalizzazioni del 2011 ha bocciato la proposta di Di Maio: "L'apertura volontaria dei negozi anche nelle giornate festivi ha significato sin dalla sua introduzione un elemento di modernità e libertà, sulla falsariga di quanto già accadeva già nelle altre maggiori economie mondiali. Ogni proposta, come quella di Luigi Di Maio, volta a farci tornare ad uno Stato dirigista che regolamenta vita e orari di distributori, commercianti e consumatori in virtù di chissà quale algoritmo che collegherebbe la chiusura dei negozi alla felicità delle persone metterebbe a serio rischio un settore che, dopo anni di crisi, comincia a riprendere fiato oltre a rappresentare una proposta". 

Un algoritmo indimostrabile secondo la senatrice e le fa eco anche la senatrice Pd Maria Spilabotte, vicepresidente della Commissione Lavoro: "Luigi Di Maio è una fucina inesauribile di sfondoni e di proposte ridicole. Dopo quella di chiudere i negozi nei giorni festivi, non mi sorprenderei se proponesse anche di chiudere gli alberghi di domenica e i ristoranti di sabato sera. Il premier in pectore del Movimento Cinque Stelle vorrebbe fare l'amico del popolo, ma viene sbugiardato da chi conosce bene il mondo del commercio, come Federdistribuzione che infatti ha stroncato con durezza le parole di Di Maio". 

Calenda premier?

Ma Porta a Porta il ministro Calenda ha risposto anche a una domanda sulla presunta simpatia che gli avrebbe tributato Silvio Berlusconi, che secondo alcune voci lo vorrebbe come candidato premier. Calenda ha negato di aver avuto contatti con il Cavaliere: "Non mi candido a premier perché penso di non saper fare quel lavoro. Mi piace il mio lavoro di governo. Un lavoro di gestione che è anche politico perché io ho una mia visione. Con Berlusconi non ho mai parlato. Sono contento degli attestati di stima ma se avesse progetti su di me mi chiamerebbe".

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