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Calderoli a Crimi: “Vuole un’inchiesta? Iniziamo dal governo allora, il pesce puzza dalla testa”

Il senatore della Lega Roberto Calderoli ha replicato al capo politico pentastellato Vito Crimi, che oggi in un’intervista a Fanpage.it ha auspicato per il post emergenza coronavirus un’inchiesta per far luce su eventuali errori nella gestione dell’epidemia: “Sono d’accordo, ma dato che il pesce puzza dalla testa, è necessario partire dal governo e dalla Protezione civile nazionale”.
A cura di Annalisa Cangemi
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"Sono d'accordo col capo politico facente funzioni del Movimento 5 Stelle, Vito Crimi, che invoca un'inchiesta per capire cosa non ha funzionato nella gestione della pandemia. Ma dato che il pesce puzza dalla testa, è necessario partire dal governo e dalla Protezione civile nazionale" Il senatore della Lega Roberto Calderoli ha risposto così a una richiesta avanzata dal viceministro dell'Interno Vito Crimi.

Oggi il capo politico del Movimento Cinque Stelle Crimi, in un'intervista rilasciata a Fanpage.it, è tornato sul caso di Nembro e Alzano, e sulle polemiche per la mancata zona rossa i quell'area della Lombardia, soffermandosi anche sui possibili errori o ritardi nella gestione dell'epidemia: "Non è il momento di fare polemica, al contrario di come ha fatto fin dall'inizio la Regione Lombardia, che ha puntato il dito contro il governo anche laddove aveva la possibilità di agire in autonomia. Qualcosa non ha funzionato, oppure si è voluto fare affidamento sul grandissimo modello della sanità lombarda. Purtroppo quel modello non ha dato i suoi frutti", ha detto Crimi durante il colloquio con il direttore Piccinini.

E ancora: "Il governo per agire o reagire deve farlo sulla base di dati che arrivano dalle Regioni, ad esempio guardando i prospetti delle terapie intensive. Purtroppo il passaggio di informazioni è filtrato da un organo che è anche un organo politico. A volte le regioni non hanno agito in sintonia con il governo. Il decisore nazionale quando deve decidere sulla dislocazione degli strumenti deve avere i numeri reali dei pazienti e delle strutture, altrimenti nel momento del picco poi si verificano i drammi. Lo stesso vale anche per la distribuzione delle mascherine e dei dispositivi di protezione. Sono stati dati alle regioni, e sono state ricevuti. Come sono stati distribuiti? Mi piacerebbe saperlo per una questione di trasparenza".

"Nel caso di Nembro e Alzano è stata comunicata una situazione di emergenza, ma piuttosto che aspettare la Regione avrebbe potuto comunque adottare dei provvedimenti restrittivi nell'attesa poi che il governo li confermasse o ne aggiungesse di altri, come poi è successo in tutta la Lombardia. Alla fine di tutto questo ci sarà un momento in cui ci si fermerà e si dovrà fare un'inchiesta per capire cosa non ha funzionato", ha detto Crimi.

"Ricordo che il premier Conte, il 31 gennaio, diceva ‘la situazione è sotto controllo'. Una drammatica sottovalutazione che va certamente chiarita", ha attaccato l'esponente leghista.

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