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Boschi: “Un dibattito tra gli esponenti del No sarebbe divertente, litigano su tutto”

Durante un incontro con alcuni esponenti dei comitati del Sì per gli italiani all’estero, il ministro per le riforme costituzionali, Maria Elena Boschi, ha parlato a lungo del referendum del prossimo 4 dicembre, soffermandosi brevemente a criticare l’eterogeneità del Fronte del No, che raggruppa schieramenti politici che nulla c’entrano tra loro.
A cura di Charlotte Matteini
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Maria Elena Boschi a Otto e Mezzo

"Il voto del 4 dicembre non è solo sulla Costituzione ma su una visione del futuro del Paese. Ci sono leader politici che utilizzano il No come un modo per tornare in pista". A dichiararlo è il ministro Maria Elena Boschi, che vedrà la riforma costituzionale che porta il suo nome passare al vaglio elettorale dei cittadini al referendum del prossimo 4 dicembre, durante un incontro con alcuni esponenti dei comitati del Sì per gli italiani all'estero. "A me dispiacerebbe che questo percorso che abbiamo iniziato si interrompesse. Il Sì è la tappa di montagna sapendo che poi ci aspetteranno altre tappe, altre sfide da affrontare", spiega il ministro per le riforme costituzionale, riferendosi a un'ipotetica vittoria del No alla consultazione referendaria che avrà luogo tra meno di un mese. "Sarebbe bello che, anche dopo il 4 dicembre, i comitati di Basta un Sì continuassero a impegnarsi, in aggiunta ovviamente ai circoli del Pd, ma va data una continuità al lavoro che state facendo", prosegue la Boschi, annunciando inoltre che a breve "arriverà una lettera del presidente Renzi sul referendum", destinata ai concittadini residenti all'estero.

“C‘è ancora un bel po’ da lavorare, confidiamo nelle vostre energie. Noi ce la stiamo mettendo tutta facendo una campagna sui contenuti della riforma. Si tratta di una campagna impegnativa ma bella ed entusiasmante con molta energia e la cosa bella è che nonostante siamo a molti chilometri di distanza discutiamo delle stesse cose. E’ un’idea bella di comunità”.

"Sarebbe divertente un dibattito D'Alema-Grillo sull'Europa o Salvini-Bersani sull'immigrazione. Non so cosa troverebbero in comune. Litigano pure sulla vittoria di Trump. Ieri mi ha colpito vedere Grillo e Salvini discutere su chi avesse per primo appoggiato Trump", ha concluso il ministro, descrivendo l'estrema eterogeneità del Fronte del No, che raggruppa il Movimento 5 Stelle, Forza Italia, Fratelli d'Italia, la Lega Nord, Sinistra Italiana, Casa Pound, l'Anpi e alcuni esponenti della minoranza dem.

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