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Boom di contagi in Veneto, Zaia: “Passeremo il Natale in zona gialla”

“Con questi dati e guardando l’andamento delle curve, lo scenario è delicato. Resteremo bianchi la prossima settimana, ma molto probabilmente passeremo in giallo la settimana di Natale”: lo ha detto il governatore del Veneto, Luca Zaia. Oggi la Regione ha registrato un nuovo boom di contagi, 3.516 casi in sole ventiquattro ore.
A cura di Annalisa Girardi
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Nuovo boom di contagi Covid in Veneto. Si tratta dell'aumento più marcato dall'inizio della quarta ondata: 3.516 casi in sole ventiquattro ore. Nella Regione, che nell'ultimo giorno ha registrato anche 6 vittime, ci sono 42.565 persone attualmente positive. E anche se migliora leggermente la situazione negli ospedali, l'andamento della curva desta non poche preoccupazioni. "Ci attende un Natale in giallo", ha detto il governatore della Regione, Luca Zaia, durante un punto stampa sull'andamento dell'epidemia.

"Con questi dati e guardando l'andamento delle curve, lo scenario è delicato. Resteremo bianchi la prossima settimana, ma molto probabilmente passeremo in giallo la settimana di Natale, da lunedì 20 dicembre", ha precisato Zaia. I parametri riportati sul portale Agenas rispecchiano i segnali di peggioramento: cresce al 12% il tasso di posti letto occupati da pazienti positivi in area medica, stessa quota registrata nelle terapie intensive. In questo caso, quindi, si è al di sopra della soglia di rischio. Oltre i livelli di allerta anche l'incidenza settimanale, pari a 96,22 casi ogni 100 mila abitanti.

Se anche in area medica lo scenario continuerà a peggiorare è probabile che nelle prossime settimane la Regione sia costretta a introdurre nuove restrizioni. Del resto, come detto dallo stesso Zaia, negli ospedali la situazione è "al limite". Ragion per cui il governatore ha anche deciso di riattivare i Covid Hospital, centri ospedalieri totalmente dedicati alla cura dei positivi e alla lotta contro il virus. "So che ci sono già proteste, ma non possiamo fare altrimenti. Non è una scelta facile ma non possiamo farci trovare impreparati nel caso in cui i ricoveri continuino a crescere ed utilizzare gli ospedali dismessi, come Monselice o Valdobbiadene, non è possibile perché i letti di terapia intensiva richiedono infrastrutture adeguate", ha spiegato Zaia.

Per poi concludere: "Non dormiamo sogni tranquilli, siamo preoccupati. È però vero che oggi ci sono molti asintomatici e il vaccino fa il suo lavoro. Oggi abbiamo un quarto di contagiati rispetto all'anno scorso ma le restrizioni torneranno".

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