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Bonus nido, a luglio la scadenza per inviare i documenti delle rette: cosa fare e quando arrivano i pagamenti

Scade il 31 luglio 2025 il termine per caricare le ricevute delle rette dell’asilo nido pagate nel 2024; è il primo passo per accedere al Bonus nido 2025, che può arrivare fino a 3.600 euro a bambino. Ecco come funziona, chi può ottenerlo e come inviare correttamente la documentazione.
A cura di Francesca Moriero
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Il conto alla rovescia è partito: le famiglie che intendono ottenere il Bonus asilo nido 2025 hanno ora tempo fino al 31 luglio per inviare all'Inps le ricevute delle rette pagate nel 2024. È una scadenza cruciale, spesso sottovalutata, ma che rappresenta il primo passo per accedere al contributo economico che può arrivare fino a 3.600 euro per ogni figlio sotto i tre anni. Il bonus, infatti, copre in parte le spese sostenute per la frequenza di strutture pubbliche o private, oppure per l’assistenza domiciliare in caso di gravi patologie; con la pubblicazione della circolare Inps, le istruzioni sono finalmente ufficiali: ora resta da capire come calcolare l’importo spettante, come fare domanda e, soprattutto, come non perdere il rimborso caricando per tempo tutti i documenti richiesti.

Come funziona il bonus nido e entro quando fare domanda

Il Bonus asilo nido 2025 è un contributo economico erogato dall’Inps per sostenere le famiglie con figli piccoli, da 0 a 36 mesi di età, nel pagamento delle rette di asili nido pubblici o privati autorizzati; l'agevolazione può essere riconosciuta anche in alternativa alla frequenza del nido, per sostenere spese di assistenza domiciliare in favore di minori affetti da gravi patologie croniche. La domanda può essere presentata da oggi e fino al 31 dicembre 2025: l'Inps precisa però che le domande saranno accolte in base all’ordine cronologico di invio e nei limiti delle risorse disponibili, quindi è consigliabile muoversi tempestivamente. La richiesta si presenta online, sul portale dell’Inps, accedendo con Spid, CIE (Carta d’identità elettronica) o CNS (Carta nazionale dei servizi); in alternativa è possibile rivolgersi a un patronato. Al momento della domanda è poi necessario indicare:

  • I dati anagrafici del minore,
  • Il tipo di prestazione richiesta (nido o assistenza domiciliare),
  • L’Iban su cui si desidera ricevere il contributo, e successivamente caricare i documenti giustificativi di spesa, mese per mese.

Come si calcola l’importo del bonus nido 2025

L’importo che si può ricevere varia in base al valore dell’Isee minorenni e alla data di nascita del bambino. La somma viene poi erogata in 10 rate mensili, a rimborso delle spese sostenute.

Per i bambini nati prima del 1° gennaio 2024:

  • Fino a 3mila euro all’anno per Isee fino a 25mila euro
  • Fino a 2.500 euro all’anno per Isee tra 25mila e 40mila euro
  • Fino a 1.500 euro all’anno per Isee oltre 40mila euro

Per i bambini nati dal 1° gennaio 2024 in poi:

  • Fino a 3.600 euro all’anno per Isee fino a 40mila euro
  • Fino a 1.500 euro all’anno per Isee oltre 40mila euro

La vera novità del 2025 riguarda proprio questi ultimi: non è più necessario che in famiglia sia presente un altro figlio sotto i dieci anni per accedere alla soglia massima di 3.600 euro; basta che il bambino sia nato nel 2024 o nel 2025. È poi molto importante fare attenzione all'Isee: se al momento della domanda non viene infatti presentato l’Isee, oppure se il documento contiene omissioni o difformità, l’importo riconosciuto sarà automaticamente il minimo, ovvero 1.500 euro all’anno. Non solo: per quanto riguarda il 2025, è importante ricordare che l’Isee non tiene più conto delle somme percepite come assegno unico, permettendo così a più famiglie di rientrare nelle soglie più alte.

Il 31 luglio la scadenza per l'invio dei documenti delle rette: cosa fare

C'è, come detto, una prima scadenza molto importante da tenere presente: il 31 luglio 2025 è l'ultimo giorno utile per caricare le ricevute di pagamento delle rette relative ai mesi di frequenza dell’asilo nido nel 2024. Si tratta quindi delle spese già sostenute, ad esempio, nei mesi di gennaio, febbraio, marzo, aprile, maggio e giugno dello scorso anno. L’invio di questi giustificativi è fondamentale: senza, l’Inps non erogherà il rimborso per quei mesi. Anche se la domanda è stata presentata correttamente, la documentazione deve essere trasmessa per ogni mensilità. Per farlo è necessario:

  • Accedere con le proprie credenziali al portale Inps
  • Entrare nella sezione dedicata al Bonus nido 2025
  • Caricare per ciascun mese il documento di pagamento
  • Assicurarsi poi che ogni file indichi chiaramente tutti gli elementi richiesti.

Quali elementi devono presentare i giustificativi di pagamento

L’Inps richiede che i documenti di pagamento siano completi, leggibili e tracciabili. Ogni giustificativo deve poi contenere con chiarezza i seguenti dati:

  • Mese di riferimento della retta
  • Nome e cognome del bambino
  • Nome della struttura (pubblica o privata)
  • Nome del genitore che ha effettuato il pagamento
  • Importo versato
  • Data del pagamento
  • Modalità di pagamento (bonifico, carta, PagoPA…)

Sono accettati:

  • Fatture quietanzate
  • Ricevute con timbro della struttura
  • Ricevute di bonifici o pagamenti elettronici
  • Avvisi PagoPA con ricevuta di pagamento

È fondamentale che si sappia che non saranno ritenuti validi documenti generici, incompleti o sprovvisti di data e causale.

Quando arrivano i pagamenti del bonus nido 2025

Il rimborso avviene in 10 rate mensili, calcolate sulla base dell’importo annuale spettante e solo dopo la verifica della documentazione. Dopo aver inviato la domanda e caricato i giustificativi, l’Inps procede al controllo e, se tutto è in regola, accredita la somma direttamente sull’Iban indicato nella domanda; importante poi sapere che il pagamento non è immediato: possono essere necessarie alcune settimane. In ogni caso, il rimborso sarà effettuato anche per i mesi passati, purché siano stati rispettati i termini di invio dei documenti (ad esempio entro il 31 luglio per le rette 2024).

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