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Bonus casa 2025, quali sconti si possono ancora ottenere per lavori e ristrutturazioni e a chi spettano

Nel 2025 sono cambiate molte regole sui bonus casa, dopo la stretta al Superbonus, restano infatti attive solo alcune detrazioni per lavori specifici. Ecco quali agevolazioni sono ancora valide, chi può beneficiarne e cosa succede in caso di dubbi sull’abitazione principale o su interventi condominiali.
A cura di Francesca Moriero
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I numeri parlano chiaro: nei primi due mesi del 2025, gli italiani hanno speso 3,15 miliardi di euro per ristrutturare casa utilizzando i cosiddetti bonifici parlanti, cioè quelli obbligatori per accedere alle detrazioni fiscali. È un crollo netto: il 35% in meno rispetto allo stesso periodo del 2024, come si legge dai dati pubblicati da Il Sole 24 Ore. Ma qual è il motivo? Il motivo è che è finita l'epoca d'oro dei maxi-incentivi, in primis il Superbonus, e in più, le nuove regole introdotte con la Legge di Bilancio 2025 sono piene di dubbi e zone grigie. Oggi, infatti, chi vuole fare lavori in casa si trova davanti a un panorama molto diverso: meno vantaggi economici, più limiti e più incertezze. Ecco quindi quali bonus sono ancora attivi, a chi spettano, con quali condizioni, e soprattutto quali lavori oggi conviene ancora fare.

La fine del Superbonus: cosa significa concretamente

Il Superbonus al 110% è stato ufficialmente chiuso per i nuovi cantieri. Questo significa che non è più possibile avviare interventi nuovi beneficiando dell'incentivo straordinario. Restano però alcune eccezioni:

  • Chi aveva già avviato i lavori o prenotato le spese può portare avanti l'intervento alle condizioni precedenti;
  • Il Superbonus continua ad essere valido per chi vive in zone colpite da terremoti, dove è previsto un regime speciale per favorire la ricostruzione.

Per tutti gli altri, si torna ai bonus "tradizionali", ma anche questi sono stati ridimensionati.

I bonus casa rimasti: percentuali più basse e regole più rigide

La detrazione "base" per i lavori di ristrutturazione è ora al 36%, con un tetto massimo di 96mila euro per immobile. Per chi interviene sulla propria abitazione principale, la detrazione però può salire al 50%. Ma attenzione: che cosa si intende per "abitazione principale"? La legge dice che deve trattarsi dell'unità immobiliare in cui si ha residenza e dimora abituale, al momento in cui si sostengono le spese. Questo crea diversi dubbi, ad esempio: cosa succede se durante i lavori si è costretti a spostare la residenza temporaneamente? Oppure se si acquista una casa, la si ristruttura e poi ci si trasferisce solo a lavori finiti? Al momento non ci sono risposte ufficiali, e questo frena molte decisioni.

I lavori che conviene ancora fare

Con i bonus ridotti, i proprietari tendono a rimandare gli interventi non urgenti; i lavori più colpiti sono quelli "extra", non strettamente necessari, e soprattutto quelli in condominio, dove è più difficile mettere tutti d'accordo in assenza di incentivi forti. L'unica eccezione sarebbe comunque rappresentata dal bonus barriere architettoniche, che nel 2025 resta molto vantaggioso: 75% di detrazione, per interventi volti a migliorare l'accessibilità (come ascensori, rampe, servoscala…).

Chi ha diritto al bonus ristrutturazione

Il bonus ristrutturazione 2025 è rivolto a tutti i contribuenti soggetti all'Irpef, anche se non residenti in Italia, purché sostengano le spese e abbiano un diritto sull’immobile. Possono accedere:

  • I proprietari,
  • Gli usufruttuari,
  • Gli inquilini,
  • I familiari conviventi,
  • I conviventi "more uxorio" (cioè i partner non sposati ma conviventi).

Le nuove percentuali per il futuro

Il 2025 è un anno di transizione, ma anche i prossimi saranno segnati da una riduzione progressiva delle agevolazioni:

  • 2025: 36% di base, 50% per abitazione principale
  • 2026–2027: si scende al 30% di base, o 36% per abitazione principale
  • Il tetto massimo resta a 96mila euro per immobile

È importante tenere a mente che restano escluse dal bonus le spese per la sostituzione di impianti a combustibili fossili, mentre si applica la detrazione al 50% per chi sostituisce vecchi gruppi elettrogeni con generatori a gas di ultima generazione.

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