Bollette, per avere prezzi più bassi si può scegliere lo Stato come fornitore: il piano in legge di bilancio

Il prezzo delle bollette è ancora uno dei problemi che colpisce di più le famiglie e le imprese in Italia. Per venire incontro alle esigenze dei più fragili, il Partito democratico ha chiesto di inserire nella manovra 2026 tre misure, raccolte in un unico emendamento segnalato, come fonti interne hanno confermato a Fanpage.it.
Si parla di cambiare le regole del mercato tutelato per far sì che le famiglie vulnerabili ricevano direttamente l'energia dall'Acquirente unico, quindi dallo Stato. I requisiti per essere considerati ‘vulnerabili' sarebbero gli stessi in vigore oggi. In più, si allargherebbero le maglie del servizio a tutele graduali, per includere tutte le famiglie con Isee fino a 20mila euro (fino a 3mila per chi ha più di tre figli); e si spingerebbero le imprese a firmare contratti di lungo termine per energia da fonti rinnovabili.
Le proposte sono state presentate separatamente all'inizio, in due emendamenti diversi. Entrambi portano la prima firma del senatore Misiani, responsabile economico del Pd. Ma ora che il dibattito sulla legge di bilancio entra nel vivo, con i partiti obbligati a scegliere in tutto 414 emendamenti da "segnalati", i dem hanno scelto di concentrarli in un unico testo per provare a portare avanti tutte le misure.
Le nuove regole per il mercato tutelato della luce
Il primo punto riguarda il mercato tutelato dell'energia elettrica, tecnicamente chiamato Servizio di maggior tutela. Chi è in tutela riceve una bolletta in cui il prezzo dell'energia e le condizioni contrattuali non sono decise dal fornitore, ma dall'Arera, l'autorità pubblica che si occupa di energia.
Dal luglio dello scorso anno, il mercato tutelato è terminato. Quasi tutti sono passati al libero mercato, dove il prezzo è fatto dalle aziende, oppure al Servizio a tutele graduali (ci torneremo), che comunque è pensato per essere temporaneo e accompagnare verso il libero mercato. Solo una categoria di persone può ancora beneficiare di tutela: i cosiddetti vulnerabili.
È considerato vulnerabile:
- chi ha più di 75 anni;
- chi è in condizioni economiche svantaggiate (ad esempio, prende il bonus sociale bollette) o ha in casa delle apparecchiature mediche alimentate a elettricità per mantenersi in vita;
- chi ha una disabilità;
- chi vive in un'abitazione di emergenza a seguito di una calamità;
- chi vive in un'isola minore non interconnessa.
Nella proposta del Pd queste persone, invece di continuare a essere clienti delle aziende elettriche (pur con condizioni fissate da Arera) potrebbero scegliere lo Stato come fornitore. O meglio, l'Acquirente unico, che è una società controllata dal ministero dell'Economia.
Il passaggio sarebbe automatico per tutti coloro che oggi sono sul mercato tutelato. E chi ha i requisiti necessari ma si trova sul mercato libero potrebbe fare richiesta per accedervi.
L'Acquirente unico potrebbe decidere in autonomia il prezzo dell'energia elettrica per i propri clienti, e dovrebbe scegliere tutte le condizioni migliori per garantire che le tariffe restino basse. Nel lungo periodo, poi, ci sarebbe un altro paletto da rispettare: entro il 2030, almeno il 65% dell'energia acquistata dovrebbe venire da fonti rinnovabili.
Chi potrà aderire alle tutele graduali per la bolletta
Un'altra proposta riguarda il cosiddetto Servizio a tutele graduali. Questo consente di ricevere la luce da un fornitore scelto tramite un bando pubblico, e che quindi teoricamente offre condizioni più favorevoli rispetto al libero mercato. È un servizio a tempo limitato: scadrà il 31 marzo 2027. Fino al 30 giugno di quest'anno, chi era tra i vulnerabili poteva fare richiesta per entrare nel Servizio a tutele graduali.
Ora il Pd chiede che si riapra la possibilità di aderire alle tutele graduali. E non solo: che possano farlo anche tutte le famiglie che hanno Isee fino a 20mila euro. Una soglia che sale a 30mila euro per chi ha più di tre figli. Questi nuclei familiari avrebbero tempo fino al 31 dicembre per fare domanda. In più, il regime delle tutele graduali verrebbe prolungato di un anno, con scadenza al 31 marzo 2028.
Le misure per l'energia green alle imprese
L'ultima misura riguarda le imprese. L'obiettivo è spingere le aziende italiane verso dei cosiddetti PPA, contratti di lungo termine che forniscono energia derivata da fonti rinnovabili. In pratica, lo Stato fornirebbe una piattaforma (che esiste già, ma va potenziata) per mettere insieme imprese che sono interessate a questo tipo di fornitura.
Il servizio sarebbe organizzato dal Gestore dei mercati energetici (Gme), un'altra società controllata dal ministero dell'Economia. Muovendosi in gruppo, le aziende potrebbero avere più forza contrattuale e ottenere condizioni migliori dai fornitori.