Bollette luce e gas: come difendersi dalle chiamate indesiderate e dai contratti trappola

Negli ultimi mesi si è registrato un netto aumento delle telefonate a scopo commerciale per l’attivazione di contratti di fornitura di luce e gas. Spesso si tratta di chiamate aggressive, che mirano a far sottoscrivere rapidamente nuove offerte, talvolta spacciate come "obbligatorie", "più vantaggiose" o "imposte dall’Autorità". In realtà, dietro questi contatti telefonici si celano in molti casi raggiri, offerte poco chiare o veri e propri contratti-trappola, che possono tradursi, ovviamente, a volte anche in un aumento dei costi in bolletta o, peggio, in attivazioni mai richieste. Nonostante la crescente diffusione di questi fenomeni, esistono strumenti e tutele efficaci per difendersi; informarsi è il primo passo per non farsi cogliere impreparati e per evitare di ritrovarsi, senza volerlo, con un nuovo fornitore o con condizioni peggiorative rispetto a quelle in vigore.
Come riconoscere le chiamate sospette o spam
Quando si riceve una telefonata da un operatore commerciale, è fondamentale chiedere subito il nome della società per conto della quale chiama e lo scopo esatto della chiamata. Nessuna Autorità pubblica o ente governativo contatta direttamente i cittadini per cambiare fornitore o attivare nuove utenze: chi lo afferma mente; è importante ricordare che non si è mai obbligati a concludere nulla al telefono, anche se l’interlocutore insiste o afferma il contrario.
Come confrontare le offerte senza rischi
Il modo più sicuro per valutare un possibile cambio di fornitore è consultare il Portale Offerte, il sito istituzionale dell'Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA), che permette di confrontare in modo trasparente e affidabile le tariffe proposte dai diversi operatori in base ai propri consumi e alla zona geografica; si tratta dell’unico strumento ufficiale che restituisce una stima della spesa annua e le principali caratteristiche contrattuali di ogni offerta.
Richiedi in anticipo il contratto
Secondo quanto stabilito dal Codice del Consumo, per rendere valido un contratto stipulato telefonicamente è necessaria una conferma scritta da parte del cliente. Non solo, è poi diritto dell’utente ricevere in anticipo tutta la documentazione contrattuale, e solo dopo averla letta attentamente può scegliere se aderire o meno all'offerta. È utile poi anche chiedere sempre se la chiamata è registrata e, in caso affermativo, pretendere copia della registrazione in caso di controversie. Un altro falso allarme diffuso da alcuni call center è il rischio di rimanere senza fornitura se non si cambia operatore; bene, questo è assolutamente falso: salvo disattivazioni esplicitamente richieste dal cliente, l’energia e il gas non vengono mai interrotti per il solo fatto di non aver cambiato contratto.
Valuta le offerte e le condizioni economiche
Spesso, il prezzo comunicato telefonicamente riguarda solo una parte della bolletta: quella relativa alla spesa per la materia energia o gas. Ma il costo finale comprende anche oneri di sistema, trasporto, accise e IVA. Non solo, è importante verificare se il prezzo è fisso o variabile, se cambierà dopo un certo periodo e se sono previsti servizi accessori a pagamento, che devono essere chiaramente specificati; per legge, ogni offerta deve essere accompagnata da una scheda sintetica che riassume tutte le condizioni contrattuali ed economiche.
Cosa fare in caso di contratto non richiesto e come recedere
Anche se si è erroneamente accettata un'offerta, il consumatore ha 14 giorni di tempo per recedere dal contratto senza penali, esercitando il cosiddetto "diritto di ripensamento". Il recesso va comunicato in forma scritta, tramite raccomandata A/R o PEC. Questo diritto viene esteso fino a 30 giorni se il contratto è stato sottoscritto durante visite a domicilio o eventi promozionali non richiesti. Se si riceve una bolletta da un fornitore mai autorizzato, è poi possibile rifiutare il pagamento e segnalare l’accaduto; in questi casi si parla di “attivazione non richiesta” e il consumatore è pienamente tutelato dall’articolo 66-quinquies del Codice del Consumo. È possibile poi inviare un reclamo scritto al nuovo fornitore e pretendere prova dell’avvenuta sottoscrizione del contratto.