Bocciata la mozione di sfiducia contro Ursula von der Leyen: come hanno votato gli eurodeputati italiani

Non passa, come largamente previsto, la mozione di sfiducia alla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen sul caso Pfizergate: i voti a favore sono stati solo 175, i contrari 360, 18 gli astenuti. Per essere approvata la mozione di censura, presentata dall'europarlamentare romeno dell’Ecr (gruppo del quale fa parte Fdi) Gheroghe Piperea, sostenuto da colleghi dell’estrema destra. avrebbe dovuto ottenere almeno 360 Sì e i due terzi dei voti espressi.
Il pretesto del voto di oggi è legato al caso vaccini, e in particolare alla presidente viene contestata una gestione poco trasparente durante la pandemia di Covid-19, quando, nel 2021, negoziò direttamente con l'amministratore delegato di Pfizer Albert Bourla, scambiandosi sms con lui, la fornitura di circa 1,8 miliardi di dosi di vaccino. Quei messaggi, nonostante le richieste, non sono mai stati resi pubblici. L'Eurocamera ha dunque ‘salvato' la presidente.
La maggioranza che sostiene l'esecutivo Ue ha retto: Socialisti, Liberali, Verdi e popolari hanno votato contro la mozione di censura presentata dall'estrema destra, pur rimanendo insoddisfatti della svolta verso destra del partito popolare, e della sua "politica dei due forni", e pur chiedendo un chiarimento sull'asse politico della Commissione da parte di von der Leyen a settembre. Le forze di maggioranza del governo italiano si sono divise: mentre gli eurodeputati del Ppe (Forza Italia) hanno votato contro la mozione, i leghisti hanno votato a favore e i parlamentari di Fratelli d’Italia (gruppo Ecr) non hanno partecipato al voto. Ma come hanno votati i diversi partiti italiani al Parlamento europeo?
Come hanno votato i partiti sulla mozione di sfiducia a Von Der Leyen
Le delegazioni italiane al Parlamento europeo che hanno votato a favore della mozione di sfiducia sono Lega e M5s, come i tre gruppi delle destre (parte dell'Ecr, Patrioti ed Europa delle Nazioni Sovrane). I contrari, come dicevamo, sono stati Forza Italia e Partito Democratico. Non hanno partecipato al voto Fratelli d'Italia e Avs. A livello di Gruppo, l'Ecr (il gruppo dei Conservatori e riformisti di cui fanno parte gli esponenti di Fdi) esce spaccato, con le delegazioni di Polonia e Romania a favore, quella del Belgio contraria, e una maggioranza (tra cui appunto Fdi) che non ha partecipato al voto. I gruppi della maggioranza di von der Leyen (Ppe, S&d e Renew) sono stati compatti per il no. Invece Patrioti e Sovranisti hanno votato compattamente per il sì, mentre gran parte del gruppo della Left non ha partecipato al voto.
Per quanto riguarda gli europarlamentari del Pd – prima delegazione del gruppo S&D con 21 eurodeputati – hanno votato contro in 14: Lucia Annunziata, Stefano Bonaccini, Annalisa Corrado, Antonio Decaro, Camilla Laureti, Giuseppe Lupo, Pierfrancesco Maran, Alessandra Moretti, Dario Nardella, Pina Picierno, Guido Ruotolo, Irene Tinagli, Raffaele Topo, Nicola Zingaretti.
Passando in rassegna gli eurodeputati 5S, hanno votato per la sfiducia: Mario Furore, Pasquale Tridico, Dario Tamburrano, Gaetano Pedullà, Carolina Morace, Valentina Palmisano, Danilo Della Valle, Giuseppe Antoci.
Tutti i leghisti al Parlamento Ue hanno votato contro von der Leyen: Borchia, Ceccardi, Cisint, Sardone, Stancanelli, Tovaglieri, Vannacci.
Dentro Forza Italia, hanno votato contro la mozione: Chinnici, De Meo, Falcone, Moratti, Princi, Salini, Tosi.
7 eurodeputati italiani non partecipano al voto
Sono 7 nel complesso gli eurodeputati del Pd che non hanno partecipato al voto sulla mozione di censura a Ursula von der Leyen e al suo esecutivo. Tra loro, l'assenza di Cecilia Strada, Marco Tarquinio e Alessandro Zan è stata motivata politicamente. Mentre, stando a quanto riferito da fonti dem, Giorgio Gori, Elisabetta Gualmini e Matteo Ricci erano assenti per concomitanti impegni. Per Brando Benifei invece c'è stato un malfunzionamento della scheda di voto.
Tra gli italiani, non hanno partecipato al voto di Verdi – in dissenso dal gruppo – e i due eurodeputati della Sinistra Mimmo Lucano e Ilaria Salis, che hanno seguito la linea della maggioranza di The Left.
Perché Fdi non ha partecipato al voto
Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni, che in un primo momento si era dichiarata contraria, alla fine ha deciso di non partecipare al voto, anche per non rompere con la destra estrema e nello stesso tempo per non dare un segnale di pieno sostegno alla presiedente von der Leyen. Anche perché se fosse passata la mozione, avrebbe dovuto dimettersi l'intero esecutivo, compreso il vicepresidente esecutivo della Commissione europea, Raffaele Fitto, uomo di Fdi. E così il capodelegazione Fdi Carlo Fidanza ha indicato che il voto sulla mozione "non è la nostra battaglia e le nostre delegazioni non hanno partecipato alla votazione".
Ursula von der Leyen perde consensi: 10 voti in meno rispetto all'insediamento
Dalla semplice conta dei numeri con cui la plenaria di Strasburgo ha bocciato la mozione di sfiducia, emerge un dato: in pochi mesi la cosiddetta maggioranza Ursula ha perso 10 voti al Parlamento europeo, passando dai 370 consensi, incassati quando la Commissione si insediò alla fine dell'anno scorso, agli attuali 360. Di fatto esattamente la metà dei 720 eurodeputati di cui è composta l'Eurocamera.
La seconda Commissione guidata dalla leader popolare tedesca, ottenne il 27 novembre con 370 voti favorevoli, 282 contrari e 36 astensioni. All'epoca votarono quindi 688 eurodeputati. Oggi invece, appunto 360 voti a suo favore, in 175 hanno votato per le sue dimissioni e 18 astenuti, con una partecipazione molto ridotta: solo 553 hanno espresso il loro voto.