Bersani: il Governo cambi le norme sulla scuola o non voteremo il ddl stabilità

Bersani torna a parlare della legge di stabilità varata dal Governo e in particolare si sofferma sulla parte del testo che riguarda l’istruzione, dichiarando che il partito non può votare senza nessun cambiamento le nuove norme sulla scuola volute dal Ministro Profumo. “Voglio dirlo con chiarezza, noi non saremo in grado di votare così come sono le norme sulla scuola” ha fatto saper il segretario del Pd su twitter, per Bersani quelle proposte da parte del Governo “sono norme al di fuori di ogni contesto di riflessione sull'organizzazione scolastica e che finirebbero semplicemente per dare un colpo ulteriore alla qualità dell'offerta formativa”. Bersani, quindi, dopo le polemiche dei giorni scorsi da parte del mondo della scuola, si schiera apertamente con gli insegnanti che si erano subito opposti alla proposta presentata dal Ministro Profumo e inserita nel ddl stabilità. In particolare il comma contestato è quello che prevede che dal 1 settembre 2013 l’orario di impiego dei docenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado sia di 24 ore settimanali e non più di 18. Bersani, che già nei giorni scorsi aveva espresso perplessità sul ddl stabilità, nel suo comunicato chiede al Governo “di rendersi disponibile a modifiche significative nel rispetto dei saldi”, e avverte l’Esecutivo che se le richieste non saranno recepite “saremmo di fronte a un problema davvero serio”, in pratica diventerà difficile se non impossibile da parte del Pd votare la legge in Parlamento.
Voglio dirlo con chiarezza, noi non saremo in grado di votare così come sono le norme sulla scuola. bit.ly/UneuJn
— Pier Luigi Bersani (@pbersani) Ottobre 21, 2012