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La scuola secondo Profumo: i professori lavorino un terzo in più allo stesso stipendio

Polemiche sulla nuova normativa che disciplina gli orari di lavoro per gli insegnanti delle scuole superiori: aumento di un terzo senza corrispettivo salariale.
A cura di Redazione
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Ancora un intoppo sulla strada della rapida approvazione della legge di stabilità, cui il Governo sta lavorando da tempo. A far discutere stavolta sono le norme sulla scuola pubblica, soprattutto per quel che riguarda gli orari di lavoro degli insegnanti e la stabilizzazione dei precari. In particolare sotto la lente di ingrandimento di sindacati e partiti di opposizione sono finiti i commi 42 e 43 dell'articolo 3 della legge, che recitano:

"A decorrere dal 1° settembre 2013 l'orario di impegno per l'insegnamento del personale docente della scuola secondaria di primo e di secondo grado, incluso quello di sostegno è di 24 ore settimanali. Nelle sei ore eccedenti l'orario di cattedra il personale docente non di sostegno della scuola secondaria titolare sul posto comune è utilizzato prioritariamente per la copertura di spezzoni orario disponibili nell'istituzione scolastica di titolarità, nonché per l'attribuzione di supplenze temporanee per tutte le classi di concorso per cui abbia titolo, per posti di sostegno, purché in possesso del relativo diploma di specializzazione e per gli impegni didattici in termini di flessibilità, ore aggiuntive di insegnamento, di recupero e di potenziamento.

Le ore di insegnamento del personale docente di sostegno, eccedenti l'orario di cattedra, sono prioritariamente dedicate all'attività di sostegno e, in subordine, alla copertura di spezzoni orari di insegnamenti curriculari, per i quali il personale docente di sostegno abbia titolo, nell’istituzione scolastica di titolarità.

L'organico di diritto del personale docente di sostegno è determinato a decorrere dall'anno scolastico 2013/2014, in misura non superiore a quello dell'anno scolastico 2012/2013. Il periodo di ferie retribuito del personale docente di cui al presente comma è incrementato di 15 giorni su base annua”.

Comma 43 – “Il personale docente di tutti i gradi di istruzione fruisce delle ferie nei giorni di sospensione delle lezioni definiti dai calendari scolastici regionali ad esclusione di quelli destinati agli scrutini, agli esami di Stato ed alle attività valutative. Durante la rimanente parte dell'anno la fruizione delle ferie è consentita per un periodo non superiore a sei giornate lavorative subordinatamente alla possibilità di sostituire il personale che se ne avvale senza che vengano a determinarsi oneri aggiuntivi per le finanze pubbliche".

In sostanza un aumento di un terzo delle ore lavorative senza un corrispettivo salariale, ma con un contentino in "ferie pagate". Duro il giudizio di Bersani, ad esempio, che ha parlato tra l'altro di "misure prese di punto in bianco, dentro nessun contesto e che oltre ad aggravare senza corrispettivo un impegno di lavoro in un sistema frantumato di prestazioni, chiudono la strada a molti precari […] La scuola ha bisogno di un attimo di pausa, non è che si può continuare a intervenire con l'accetta per due o tre anni. Cerchiamo di fermarci e impostare il discorso su un quadro strategico". E, anche in riferimento alla stretta sulle commissioni esaminatrici e sull'impiego dei docenti precari, vale la pena di riportare il commento durissimo di Marina Boscaino su Micromega:

Qualora venisse portata davvero in porto, si tratta di un’operazione da “un tanto al chilo”, quasi il diritto al lavoro dignitoso e – soprattutto – all’apprendimento per gli studenti fosse merce scadente, sulla quale fare approssimazioni e arrotondamenti sommari. C’è da chiedersi quante volte nella storia della nostra democrazia si sia proposta e concretizzata un’ipotesi simile. Assurda, umiliante. Una proposta indecente.

Tra gli interventi a gamba tesa sugli insegnanti, questo è certamente uno dei più clamorosi che il Demagogo 2.0 potesse inventare; ma forse ha toccato il tasto sbagliato: sulla Rete in fermento la parola “follia” è la più gettonata nei commenti. Con piglio da padrone delle ferriere che nessun predecessore ha mai usato (il che è tutto dire), il garbato Profumo, con un 1-2 sorprendente (conferma del blocco contrattuale e aumento di un terzo dell’orario di lavoro a costo zero), ha concluso un processo iniziato molti anni fa.

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