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Speciale referendum giustizia 12 giugno 2022

Berlusconi voterà Sì al referendum sulla Giustizia: “Altrimenti non saremo mai una vera democrazia”

“Non si tratta di un voto contro la magistratura, ma uno Stato giusto deve tutelare gli innocenti e perseguire esclusivamente i veri colpevoli”. Lo dice Silvio Berlusconi confermando che voterà Sì al referendum sulla Giustizia di domenica 12 giugno.
A cura di Annalisa Girardi
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Silvio Berlusconi voterà Sì al referendum sulla Giustizia promosso da Lega e Radicali. Lo afferma lo stesso leader di Forza Italia, spiegando che "non si tratta di un voto contro la magistratura, so bene che la buona parte dei magistrati sono persone corrette, che meritano riconoscenza per il lavoro che fanno".  Ma, prosegue il Cavaliere spiegando perché voterà a favore dei cinque quesiti, di "una riforma necessaria e senza la quale non saremo mai una vera democrazia, un Paese veramente giusto e libero".

In un videomessaggio diffuso in vista del voto di domenica 12 giugno Berlusconi ha confermato che voterà Sì, invitando tutti a fare lo stesso per una questione fondamentale, come quella della giustizia, che – ha proseguito – riguarda tutti. "Avere una giustizia davvero giusta, efficiente, rapida, severa con chi ha commesso dei reati ma attenta a non incolpare chi non ne ha commessi è una condizione essenziale per vivere in un Paese civile e democratico", ha aggiunto, ribadendo che uno Stato giusto deve tutelare gli innocenti e perseguire esclusivamente i "veri colpevoli". 

Nel videomessaggio dal suo ufficio, il Cavaliere lancia anche un appello agli elettori in vista delle amministrative, che si terranno in concomitanza con il referendum. "Domenica 12 giugno si vota in 978 Comuni, tra cui 26 capoluoghi e 142 comuni con più di 15 mila abitanti. La nostra coalizione ha espresso in passato ottimi sindaci – che vi chiediamo di confermare – e invece in altre città i nostri candidati sono l’unica speranza di cambiamento", ha scritto sulla sua pagina Facebook.

E ancora: "Abbiamo bisogno di voi e del vostro supporto ai candidati sindaci di Forza Italia e del centro destra. La sinistra dei no, delle tasse, delle regole asfissianti, del degrado delle periferie è sempre la stessa: che si chiami Pd o Cinquestelle, ovunque ha fallito". Le elezioni comunali saranno una prova di tenuta per il centrodestra (che non sempre si presenta compatto a questa tornata) a meno di un anno dalle elezioni politiche, dove si era parlato anche della possibilità di correre come partito unico. Eventualità che, specialmente dopo le tensioni che la coalizione si trascina dall'elezione del presidente della Repubblica, sembra sempre più remota.

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