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Berlusconi indagato per le pressioni su Santoro. Torna alla ribalta il caso Agcom-Rai

Il premier accusato di abuso d’ufficio. Avrebbe fatto pressioni su Masi e Innocenzi (anch’essi iscritti nel registro degli indagati) per la sospensione di “Annozero” nel 2009.
A cura di Biagio Chiariello
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Stavolta il reato è l'abuso di ufficio. La nuova imputazione per Silvio Berlusconi giunge dalla Procura di Roma per le presunte pressioni telefoniche messe in atto nel 2009 per far sospendere la trasmissione "Annozero". Sul registro degli indagati anche i destinatari di quelle chiamate: l'ex commissario dell'Agcom Giancarlo Innocenzi e l'ex direttore generale della Rai, Mauro Masi. Le carte dell'inchiesta, contenenti le accuse di minacce e concussione, erano state inviate al Tribunale dei Ministri (dato che l'ipotesi era che Berlusconi avesse effettuato le 18 telefonate per far sospendere il talk show di Michele Santoro nelle vesti di Presidente del Consiglio), il quale dopo aver esaminato i documenti ha dichiarato, in maniera non vincolante, che queste accuse non erano perseguibili. Ma perseguibile era ed è l’abuso d’ufficio per tutti e tre i protagonisti del caso. Dunque il collegio dei giudici di via Triboniano ha restituito l'incartamento, decretando che la competenza è della magistratura ordinaria perché il Cavaliere, quando telefonava, non agiva nelle funzioni di premier.

Ora i pm di piazzale Clodio dovranno stabilire se concludere l'attività istruttoria con il deposito degli atti (attività che preannuncerebbe la richiesta di rinvio a giudizio), o formalizzare al gip una richiesta di archiviazione. Niccolò Ghedini, parlamentare Pdl e legale di Berlusconi precisa che “il Tribunale dei Ministri ha già archiviato tutte le accuse originariamente mosse proprio al Presidente Berlusconi”, dicendosi certo che anche la Procura andrà avanti sulla stessa strada.

L'azione legale dei magistrati romani fa salire nuovamente alla ribalta l'agitato rapporto tra  Mauro Masi e Michele Santoro (leggi crono-storia di Fanpage) e Silvio Berlusconi. Dal celeberrimo "editto bulgaro" dell'aprile 2002, passando per i più recenti "vaffa…nbicchiere" e lo scontro del 27 gennaio scorso, quando l'ex direttore Rai chiamò Annozero per "dissociarsi" in diretta dalla puntata sul caso Ruby e il conduttore gli rispose con le rime, la tensione si è mantenuta sempre molto alta tra i protagonisti principali del caso Agicom-Rai.

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