Beppe Grillo si ritira dalla corsa per le Quirinarie del M5S

Beppe Grillo si ritira dalla corsa per le quirinarie del Movimento 5 Stelle: in lizza restano dunque nove dei dieci nomi preselezionati dai militanti nella giornata di venerdì (e dopo l'annullamento dovuto ad un non meglio precisato attacco hacker). Ad annunciarlo è lo stesso Grillo, con un post sul suo blog in cui non accenna a ragioni di alcuna natura, limitandosi a ringraziare per la stima i militanti che hanno inteso omaggiarlo con un riconoscimento diretto. Restano dunque in 9, Bonino, Caselli, Fo, Gabanelli, Imposimato, Prodi, Rodotà, Strada e Zagrebelsky, con i grillini che avranno tempo fino alle 21 di questa sera per esprimere la loro preferenza ed indicare dunque il candidato del Movimento 5 Stelle per il Quirinale. Ecco lo stringato comunicato di Grillo:
Oggi, dalle ore 11 alle 21, sarà possibile votare il candidato alla Presidenza della Repubblica. Alla votazione possono partecipare gli iscritti al MoVimento 5 Stelle al 31 dicembre 2012 che abbiano inviato i loro documenti digitalizzati. Io ho deciso di non partecipare alla votazione finale e ringrazio per la stima tutti coloro che hanno fatto il mio nome. I candidati sono quindi nove:
– Bonino Emma
– Caselli Gian Carlo
– Fo Dario
– Gabanelli Milena Jole
– Imposimato Ferdinando
– Prodi Romano
– Rodotà Stefano
– Strada Luigi detto Gino
– Zagrebelsky GustavoDomani verrà comunicato il nome più votato che sarà proposto dai parlamentari del M5S.
Una scelta che sarà vincolante per i parlamentari grillini a partire dalla prima votazione che, come ormai ben saprete, si terrà giovedì con le Camere riunite in seduta congiunta. Ma anche una scelta che potrebbe pesare in modo decisivo sugli equilibri "in via di formazione", soprattutto considerando i dubbi e le incertezze del Partito Democratico, alle prese con una decisione che avrà immediate ripercussioni sulla possibilità o meno di procedere alla formazione del nuovo Governo. E sono in molti a pensare che al voto per il Colle siano legate anche le ultime residue possibilità di dar vita ad un esecutivo "di cambiamento" Pd – M5S.