Beppe Grillo e il post di fine anno: critiche alla giustizia e attacco alla politica “immobile”

Dopo mesi di assenza dal dibattito pubblico, Beppe Grillo riappare sul suo storico blog con un intervento di fine anno dai toni sobri ma netti. Il fondatore del Movimento 5 Stelle sceglie una riflessione personale e politica, senza annunci operativi, ma con passaggi critici che toccano i temi della giustizia, del silenzio come scelta comunicativa e dello stato attuale della politica italiana.
Il ritorno sul blog
Grillo apre il suo intervento rivendicando il lungo silenzio mantenuto negli ultimi mesi, definendolo "la forma più elevata di presenza". Una decisione motivata, scrive, dalla convinzione che a un certo punto le parole rischino di diventare parte del rumore di fondo. Il post assume così il tono di un bilancio di fine anno più esistenziale che politico, in cui il fondatore del M5S si colloca volutamente in una posizione defilata rispetto al confronto quotidiano.
Le parole sulla giustizia
Il passaggio centrale del testo riguarda la giustizia, descritta come una parola "solenne" spesso "agitata come una bandiera e usata come una clava". Il riferimento arriva a poche settimane dalla condanna a otto anni inflitta in primo grado al figlio di Grillo e ad altri imputati per violenza sessuale di gruppo; senza entrare nel merito giudiziario, Grillo parla di ferite che non fanno notizia e che modificano il modo di guardare il mondo, sottolineando come la verità e la giustizia seguano percorsi complessi, lontani dalle semplificazioni del dibattito pubblico.
La critica alla politica
Nel post non manca poi una riflessione sul sistema politico, Grillo descrive infatti una politica che "continua a recitare", dove cambiano sigle, simboli e accordi, ma non i protagonisti. Le stesse facce, scrive, che "come zombie si trascinano con la scorta tra i palazzi". Un'immagine già utilizzata in passato per criticare esponenti usciti dal Movimento 5 Stelle e che torna ora come rappresentazione di una classe dirigente percepita come immutabile.
L'intervento non contiene indicazioni sul futuro né segnali di un ritorno attivo sulla scena politica; il post si presenta piuttosto come una riflessione di fine anno, in cui questioni personali e giudizi sulla politica si intrecciano senza trasformarsi in una presa di posizione programmatica. Un messaggio che segna il ritorno della voce di Grillo, ma non del suo ruolo diretto nel confronto politico quotidiano.