395 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Autostrade, Franceschini: “Fermezza di Conte ha portato risultato insperato, è grande opportunità”

L’accordo raggiunto tramite il governo e Aspi (che prevede un passo indietro dei Benetton e un ingresso dello Stato, tramite Cpd, nel controllo delle autostrade italiane) è “merito della guida del presidente Giuseppe Conte, la cui fermezza nel tenere sempre aperta la prospettiva della revoca ha consentito di arrivare a questo risultato insperato”: lo ha affermato il capo delegazione dem al governo, il ministro Dario Franceschini.
A cura di Annalisa Girardi
395 CONDIVISIONI
Immagine

Il governo annuncia di aver raggiunto un accordo con Aspi, che prevede un passo indietro dei Benetton e un ingresso dello Stato (tramite la Cassa depositi e prestiti) nella gestione delle autostrade italiane. L'intesa è stata trovata dopo quasi due anni dal crollo del ponte Morandi: mesi in cui le diverse forze politiche si sono spesso scontrate sul tema. Per il capo delegazione del Partito democratico al governo, il ministro Dario Franceschini, è "merito della guida del presidente Giuseppe Conte, la cui fermezza nel tenere sempre aperta la prospettiva della revoca ha consentito di arrivare a questo risultato insperato".

Franceschini ha rivendicato anche il ruolo svolto dai ministri e colleghi di partito Paola De Micheli e Roberto Gualtieri, per poi aggiungere: "Un risultato molto positivo, difficile da immaginare come possibile solo qualche giorno od ora fa". Secondo il ministro, con l'entrata in Aspi di Cdp e di altri investitori istituzionali, che compenseranno per la fuoriuscita degli attuali azionisti di maggioranza, cioè i Benetton, quella che era una "situazione difficile" è stata trasformata in un "grande opportunità". L'entrata al 51% di Cpd renderà di fatto Autostrade per l'Italia una public company. Entro il 27 luglio la Cassa dovrebbe avviare il percorso di ingresso e entro quella stessa data la quota dei Benetton dovrebbe scendere al 10-12% dell'azionariato, per poi procedere verso la fuoriuscita. De Micheli e Gualtieri, che ha messo sul tavolo la proposta finale dell'azienda durante il Cdm di questa notte, hanno ricevuto mandato per definire gli altri aspetti dell'accordo. Conte, da parte sua, ha avvertito che se i Benetton non dovessero tenere fede a quanto stabilito questa notte, allora scatterà la revoca.

Come detto, in un primo momento gli equilibri vedrebbero Cdp al 51% mentre il peso della famiglia Benetton scenderebbe al 10-12%, la soglia al di sotto della quale non è possibile entrare in Cda. In una seconda fase, poi, si potrebbe aprire ad ulteriori nuovi soci e, tramite un'operazione di mercato, abbassare ulteriormente le quote degli imprenditori veneti. Anche se i tempi sono strettissimi per l'avvio della procedura, non è invece chiaro quanto ci vorrà per un passo indietro definitivo di Atlantia. Un fattore che provocherebbe l'irritazione dei Cinque Stelle, i quali non accantonano del tutto l'ipotesi revoca.

395 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views