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Autostrade, dal 2026 in arrivo i rimborsi dei pedaggi in caso di cantieri o traffico: le nuove regole

Nel 2026 arriva la possibilità di ottenere un rimborso automatico per il pedaggio autostradale pagato, se i cantieri o il traffico fanno arrivare in ritardo. La novità è stata approvata dall’Autorità di regolazione dei trasporti. Ecco come funziona.
A cura di Luca Pons
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Dal 2026 scatterà la possibilità di farsi rimborsare il costo del pedaggio autostradale, se ci sono ritardi dovuti a cantieri o anche ad altri motivi, come traffico o meteo. Lo prevede la nuova delibera varata dall'Autorità di regolazione dei trasporti (Art), che ha dato il via a una norma già proposta ed elaborata negli scorsi mesi.

Il diritto al rimborso del pedaggio verrà inserito in tutte le nuove concessioni autostradali, e anche in quelle già in atto, al primo aggiornamento utile. Dovrà entrare in vigore entro il 1° giugno 2026 per quanto riguarda il blocco dovuto ai cantieri e il traffico su tratte gestite dallo stesso concessionario, ed entro il 1° dicembre 2026 per le tratte che sono gestite da più concessionari, che richiedono più coordinamento.

"Con questa delibera l'Autorità ribadisce un principio essenziale: il pay per use, il pedaggio deve essere sempre equo e proporzionato al servizio effettivamente usufruito. È un atto di tutela verso i viaggiatori", ha detto il presidente dell'Art Nicola Zaccheo. Il ministero dei Trasporti ha espresso "grande soddisfazione", parlando di una "misura spartiacque che risponde all'esigenza di offrire maggiori garanzie ai cittadini".

Come funzionano i rimborsi per i ritardi in autostrada: quando scattano

Il rimborso sarà calcolato con criteri diversi in base alla causa. Per quanto riguarda i ritardi dovuti a cantieri programmati, funzionerà così:

  • per tratte fino a 30 chilometri, si avrà diritto al rimborso a prescindere dal ritardo
  • per tratte tra 30 e 50 chilometri, il rimborso scatterà se il ritardo è di almeno dieci minuti
  • per tratte sopra i 50 chilometri, il rimborso scatterà se il ritardo è di almeno quindici minuti

Per quanto riguarda invece i ritardi dovuti al blocco del traffico per altri motivi, questi saranno i criteri:

  • il rimborso varrà il 50% del pedaggio se il ritardo è tra 60 e 119 minuti
  • il rimborso varrà il 75% del pedaggio se il ritardo è tra 120 e 179 minuti
  • il rimborso varrà il 100% del pedaggio se il ritardo è oltre i 180 minuti

Ci sono comunque dei paletti. Innanzitutto, per importi sotto i dieci centesimi il rimborso non è dovuto. Se l'importo supera i dieci centesimi, la somma viene accreditata. Sarà erogata quando si supera 1 euro.

In più, se su un percorso c'era già una riduzione generalizzata del pedaggio, non si ha diritto al rimborso. E anche i cantieri emergenziali, cioè quelli che vengono montati in caso di incidenti o altri eventi imprevedibili, saranno esclusi. Inizialmente, non varranno neanche i cosiddetti cantieri mobili.

Come ottenere il rimborso del pedaggio

Il rimborso si potrà ottenere tramite un'app unica – che deve ancora essere resa disponibile. Sarà la stessa per tutti i concessionari autostradali, in modo da semplificare la vita agli autisti.

Se si preferisce non utilizzare l'applicazione, il diritto di rimborso naturalmente sarà comunque garantito. Lo si potrà richiedere passando dai canali che saranno messi a disposizione dai concessionari, con numeri telefonici dedicati o apposite pagine online.

Gli aumenti delle tariffe per recuperare le spese

Un passaggio importante riguarda i proprietari delle concessioni: non potranno alzare i prezzi dei pedaggi per recuperare le spese dovute ai rimborsi. O, meglio, lo potranno fare solo alcuni, e solo per un periodo iniziale.

Infatti, nel 2026 e nel 2027 chi ha già una concessione in atto al momento avrà la possibilità di aumentare i pedaggi per riprendersi tutto l'esborso. Negli anni, poi, scenderà la percentuale dei soldi spesi che si può recuperare in questo modo. Dopo il 2030, non sarà più possibile effettuare aumenti per questo motivo. L'Art ha comunque assicurato che questi incrementi saranno sostanzialmente impercettibili per gli autisti.

L'Autorità vigilerà fino al 31 dicembre 2027, per assicurare che le norme vengano applicate nel modo corretto. Proprio a metà 2027, poi, arriverà una relazione per valutare come stanno andando le regole sui rimborsi, e se è necessario cambiarle.

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