91 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

AstraZeneca, tribunale di Bruxelles riconosce “gravi violazioni” nei contratti sui vaccini

Il Tribunale di primo grado di Bruxelles ha riconosciuto le gravi violazioni da parte della farmaceutica AstraZeneca nei suoi obblighi contrattuali verso l’Unione europea sulle consegne dei vaccini, e la ha imposto di consegnare 50 milioni di dosi entro settembre di quest’anno. Da parte della farmaceutica, però, esprimono soddisfazione per la sentenza affermando che le richieste della Commissione sono state respinte. Cerchiamo quindi di capire come stanno le cose.
A cura di Annalisa Girardi
91 CONDIVISIONI
Immagine

Il Tribunale di primo grado di Bruxelles si è espresso oggi sulla controversia tra la Commissione europea e AstraZeneca sulla questione dei ritardi nelle consegne delle dosi di vaccini anti Covid previsti dagli accordi. I giudici hanno riconosciuto che la farmaceutica anglo-svedese ha commesso gravi violazioni nei suoi obblighi contrattuali verso l'Unione europea, imponendole così di consegnare 50 milioni di dosi a Bruxelles entro settembre di quest'anno, rispettando una serie di stringenti scadenze. In particolare, si parla di 15 milioni di dosi entro le 9 del mattino del 26 luglio, 20 milioni entro il 23 agosto e altre 15 milioni entro il 27 settembre. Nel caso in cui questi termini non dovessero essere rispettati, AstraZeneca dovrà pagare una penale di 10 euro per ogni dose non consegnata.

Il Tribunale riconosce le "gravi violazioni" sui contratti per i vaccini da parte di AstraZeneca

Il Tribunale ha inoltre sottolineato che la farmaceutica anglo-svedese avrebbe dovuto concentrare tutti i suoi sforzi sulla consegna dei vaccini entro il calendario concordato, facendo anche ricorso agli stabilimenti nel Regno Unito per rimediare ai gravi ritardi nelle consegne verso l'Unione europea. Ursula von der Leyen, presidente della Commissione Ue, commentando la decisione del Tribunale ha sottolineato che questa confermi la posizione dell'esecutivo Ue, per cui AstraZeneca non ha mantenuto gli impegni che aveva assunto nel contratto. "Questo ci dimostra che la nostra campagna di vaccinazione non solo fornisce ai nostri cittadini risultati quotidiani. Ma prova anche che è stata fondata su solide basi legali", ha aggiunto.

Il punto di vista di AstraZeneca sulla vicenda

Da parte sua, la farmaceutica ha commentato la vicenda in modo un po' diverso. "AstraZeneca ha accolto oggi la decisione del Tribunale di primo grado di Bruxelles. La Commissione europea aveva chiesto 120 milioni entro la fine di giugno 2021, e in totale 300 mila dosi per la fine di settembre 2021. Il giudice ha disposto la consegna di 80,2 milioni di dosi entro il 27 settembre 2021. Ad oggi la nostra azienda  ha fornito più di 70 milioni di dosi all'Unione europea e supererà sostanzialmente gli 80,2 milioni di dosi entro la fine di giugno 2021. Tutte le altre misure richieste dalla Commissione europea sono state respinte, e in particolare la Corte ha rilevato che la Commissione europea non aveva  esclusività o diritto di priorità su tutte le altre parti contraenti", ha scritto la farmaceutica in un comunicato.

I numeri che forniscono le due parti non sarebbero quindi coincidenti. AstraZeneca ha sottolineato che la sentenza ha "riconosciuto che le difficoltà incontrate da AstraZeneca in questa situazione senza precedenti hanno avuto un impatto sostanziale sui ritardi", per poi affermare di attendere ora "una rinnovata collaborazione con la Commissione europea per aiutare a combattere la pandemia in Europa". Il vicepresidente esecutivo della farmaceutica, Jeffrey Pott, in una nota ha dichiarato: "Siamo soddisfatti dalla decisione della Corte. AstraZeneca ha pienamente rispettato il suo accordo con la Commissione europea e continueremo a concentrarci sull'urgente compito di produrre un vaccino efficace".

91 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views