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Assegno Unico 2026, aumenti fino a 204 euro al mese per figlio: come cambiano gli importi

Dal 2026 l’Assegno unico sarà rivalutato in base all’inflazione ISTAT: gli aumenti saranno contenuti ma diffusi, con importi che arriveranno fino a 204 euro al mese per figlio. Ecco tutte le nuove cifre previste, le simulazioni fascia per fascia e cosa serve fare per ricevere gli importi aggiornati.
A cura di Francesca Moriero
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Con oltre 5 milioni di famiglie beneficiarie, l'Assegno unico e universale è diventato in pochi anni uno degli strumenti centrali della politica familiare italiana. Un sostegno economico pensato per accompagnare le famiglie nella crescita dei figli e semplificare le precedenti forme di assistenza. Anche nel 2026 l'assegno sarà rivalutato in base all'inflazione, come previsto dal meccanismo automatico introdotto con la riforma; gli aumenti non saranno elevati, ma costituiranno un segnale di continuità da parte dello Stato verso i nuclei familiari, in un contesto economico ancora estremamente incerto.

Secondo le stime contenute nel Documento di economia e finanza, l'inflazione per il 2025 si attesterà attorno all'1,6%: sarà questa la percentuale di riferimento per ricalcolare sia gli importi base dell'assegno sia le varie maggiorazioni previste. Le nuove cifre entreranno in vigore a partire da febbraio 2026, come da prassi, con gli arretrati di gennaio corrisposti successivamente.

Di quanto aumentano gli importi dell'Assegno Unico dal 2026: la tabella

Gli incrementi previsti per il 2026 saranno molto contenuti, ma confermano il meccanismo di adeguamento all'inflazione previsto dalla riforma. Ecco alcune simulazioni indicative basate sulle fasce ISEE:

  • Per le famiglie con ISEE inferiore a 17.520 euro, l'importo mensile dell'assegno salirà da 201 euro a 204,4 euro per ogni figlio.
  • Nella fascia tra 21.725 e 21.841 euro, si passerà da 179,7 euro a 182,8 euro.
  • Tra 26.163 e 26.280 euro, l'importo salirà da 157,9 euro a 160,6 euro.
  • Per i redditi più alti, l’assegno minimo mensile salirà da 57,5 euro a 58,5 euro, mantenendo così la sua natura "universale".

Anche le maggiorazioni saranno adeguate: le simulazioni

Oltre all'importo base, anche le maggiorazioni previste per particolari condizioni familiari saranno rivalutate:

  • Per figli con disabilità grave, l'importo salirà a 111 euro al mese (da 109,1).
  • Per i non autosufficienti, l'incremento sarà di 122,7 euro (rispetto ai 120,6 del 2025).
  • Le madri con meno di 21 anni riceveranno 23,4 euro di maggiorazione (da 23 euro).
  • Per i figli successivi al secondo, l'integrazione varierà da 99,4 euro nelle fasce ISEE più basse, fino a 17,5 euro per quelle più alte.

Anche il cosiddetto bonus per il secondo percettore di reddito sarà aggiornato: la cifra base salirà a 35 euro mensili nella fascia ISEE minima.

Chi ha diritto all'Assegno unico

L'Assegno unico spetta a tutte le famiglie con figli a carico, anche in assenza di ISEE (in quel caso viene infatti erogato l'importo minimo). In particolare:

  • Per ogni figlio minorenne a carico (dal settimo mese di gravidanza in poi).
  • Per i figli maggiorenni fino a 21 anni, se studiano, lavorano con redditi bassi, svolgono il servizio civile o sono disoccupati iscritti ai centri per l'impiego.
  • Senza limiti di età per i figli con disabilità.

Non serve presentare una nuova domanda

No. Per continuare a ricevere l'Assegno unico nel 2026 non è necessario presentare una nuova domanda, a meno che quella già attiva non sia decaduta, revocata o respinta. Per ottenere gli importi aggiornati in base al proprio ISEE, sarà però necessario presentare una nuova DSU (Dichiarazione Sostitutiva Unica) per il 2026.

La scadenza è fissata al 30 giugno 2026. Chi non presenta una nuova DSU riceverà l'importo minimo previsto dalla legge.

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