Arriva la lista del movimento no-vax: la candidatura alle regionali in Emilia Romagna

L’obiettivo è entrare in consiglio regionale. La novità è che a farlo, con una sua lista, è il movimento no vax. Il ‘Movimento vaccini vogliamo verità – M3V' sbarca a Bologna e si prepara a partecipare alle prossime elezioni regionali in Emilia Romagna. La lista si presenterà venerdì 29 marzo al circolo Mazzini di via Emilia Levante. Il movimento parte quindi da Bologna, cioè il “capoluogo della prima Regione che ci vedrà partecipare alle elezioni a novembre”. Con un obiettivo, costitutivo, quello di “difesa della libertà di scelta in ambito terapeutico in un momento di vuoto politico e di negazione di un confronto democratico sulle vaccinazioni di massa”.

Ovviamente primo obiettivo del M3V è quello di abolire l’obbligo vaccinale introdotto dalla legge Lorenzin nella scorsa legislatura e che, per ora, non è stata abolita. Ma gli scopi sono anche altri, come “assicurare la libertà di parola dei medici”, “proteggere la responsabilità genitoriale” e “promuovere la ricerca indipendente sui vaccini e le cure sui danni da vaccino”. Ma non basta, perché altro obiettivo è quello di “tutelare la salute pubblica svincolandola da sistemi di guadagno economico”, con l’idea di “agire fermamente fino a quando questi obiettivi non saranno raggiunti”.

In Romagna, in particolare, come ricorda Repubblica, il movimento no-vax è radicato e ha portato avanti varie battaglie, anche radicali, legate soprattutto all’ammissione a scuola dei bambini non vaccinati. Il segretario politico di questo movimento, Luca Teodori, di recente ha analizzato il voto in Abruzzo, lasciando anche intendere perché si è arrivati alla creazione di una lista: “I 5 Stelle perdono perché nel passaggio a forza di governo hanno tradito tutte le loro radici, a partire dai temi quali la salute, l’ambiente, l’etica in politica ed altri ancora. Come Movimento 3V non abbandoniamo il carro del perdente, mai ci siamo fidati dei 5 Stelle, e non saliamo su quello del vincitore. Dare a Salvini il patentino del paladino della libertà di scelta in tema vaccini è un azzardo assai rischioso e soprattutto un grave errore politico del quale ci si potrebbe a breve amaramente pentire”.