Arriva il ddl “Sesso sicuro”: sconti sui preservativi per incentivarne l’acquisto

In Senato arriva una legge per il sesso sicuro. Presentata dalle onorevoli Donella Mattesini ed Emilia Grazia De Biasi, del Partito Democratico, la proposta di legge "Disposizioni in materia di educazione per la prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili" che mira a migliorare l'informazione sulle malattie sessualmente trasmissibili e ad abbassare i prezzi dei preservativi e a distribuirli nelle scuole. L'obiettivo della proposta di legge è aumentare i livelli di prevenzione nel tentativo di far diminuire la percentuale di infezioni contratte, che in Italia è molto alta. Secondo una recente ricerca condotta dal Censis, solo una percentuale minima dei giovani fra i 12 e i 24 anni si considera informato sul tema: il 15,3%. Questa carenza di informazione di riflesso provoca il diffondersi di comportamenti sessuali a rischio.
Molti ragazzi infatti non hanno idea né di come prevenire l'infezione da malattie a trasmissione sessuale né tantomeno quali tipi di contraccettivi possono permettere loro di vivere rapporti sessuali in maniera più serena. Tanti ragazzi giovani, per esempio, ignorano che la pillola anticoncezionale serva solamente a proteggere da potenziali gravidanze indesiderate e non abbia alcun effetto per quanto riguarda le tantissime patologie a trasmissione sessuale. Come spiegato da Ketty Vaccaro, responsabile area Welfare e Salute Censis, pochi conoscono la differenza tra metodi di contraccezione, come la pillola, e metodi per prevenire infezioni sessualmente trasmesse, come il profilattico e anche la conoscenza di queste malattie è bassa. "Il 90% le identifica con l'AIDS, ma solo il 15% conosce l'Hpv, il 13% la gonorrea, il 11% le epatiti, il 6% la Clamidia".
Tra i punti qualificanti del disegno di legge presentato dalla senatrice Mattesini è presente "l'istallazione di distributori di profilattici nelle scuole, per superare la vergogna di acquistarli in farmacia o al supermercato", che spesso scoraggia i giovanissimi. Inoltre, la proposta di legge mira a ridurre l'Iva sui profilattici al 10%, sempre nel tentativo di incentivarne l'acquisto. "Nonostante siano dispositivi medici necessari per prevenire queste malattie il loro prezzo ha una aliquota al 22%, a differenza di quanto avviene in altri paesi europei", ha spiegato in conferenza stampa l'onorevole Mattesini. All'estero, infatti, l'imposta sul valore aggiunto è sensibilmente inferiore: 5% nel Regno Unito, 5,5% in Francia, 6% nei Paesi Bassi, 7% in Germania.