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Armi all’Ucraina, dal Senato via libera al decreto: votano contro M5S, Verdi e Sinistra

Da Palazzo Madama via libera al decreto che consentirà di inviare armi a Kiev per tutto il 2023. A votare contro sono stati i senatori del Movimento Cinque Stelle e quelli dell’alleanza di Verdi e Sinistra italiana.
A cura di Annalisa Girardi
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Dal Senato via libera al decreto Ucraina, che ora passa alla Camera per il via libera definitivo. Palazzo Madama ha approvato con 125 voti a favore, 28 contrari e 2 astensioni il provvedimento consentirà di inviare armi a Kiev per tutto il 2023. Ad opporsi sono stati i senatori del Movimento Cinque Stelle e quelli dell'alleanza di Verdi e Sinistra italiana. "Il gruppo del Movimento Cinque Stelle al Senato non voterà più l'invio di armi nei campi di battaglia e a testa alta griderà: viva la pace, viva l'Ucraina", ha detto il grillino Ettore Licheri durante le dichiarazioni di voto.

"Non è vero che in questa Aula siamo tutti a favore della pace. Perché chi è sinceramente per la pace non può non schierarsi contro qualunque escalation militare e chi è a favore dei continui rifornimenti di armi non può per coerenza dirsi a favore della pace. È un fatto di logica e di comportamenti conseguenti: o si mandano armi o si lavora per la diplomazia, non ci sono vie di mezzo. Gettate allora la vostra maschera di ipocrisia e abbiate il coraggio di dire la verità agli italiani", ha poi aggiunto. E ancora: "Pensare che basti mandare più missili e carri armati per mettere all'angolo una potenza nucleare guidata da un uomo disposto a tutto? Volete battere militarmente la Russia? L'escalation militare ci condurrà alla catastrofe".

"Ormai siamo al quinto decreto e presto arriverà anche il sesto. Un costo enorme in termini economici, ma soprattutto umani. Inviamo armi sempre più potenti e tecnologiche. Anche se con certezza non lo sappiamo perché in Italia è tutto secretato. Tutto questo invio di armi non è servito a nulla. Dopo un anno siamo rimasti al punto di partenza. Ormai è evidente a tutti che non c'è nessuna possibilità di risolvere il conflitto per via militare, a meno di una escalation nucleare. Non possiamo più aspettare, è necessario mettere in campo una soluzione che porti ad una pace duratura. C'è bisogno di una tregua immediata", ha detto invece il capogruppo di Verdi e Sinistra, Peppe De Cristofaro.

Il decreto proroga fino al 31 dicembre 2023 l'autorizzazione per cedere mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari all'Ucraina "nei termini e con le modalità" previste e "previo atto di indirizzo delle Camere". L'elenco delle armi che vengono inviate è poi definito di volta in volta dal ministero della Difesa con apposito decreto.

Questa mattina il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, era tornato sul tema affermando che l'Italia fosse pronta a nuovi invii di armi: "Per l'Ucraina stiamo facendo tutto ciò che possiamo. Siamo pronti a inviare altre armi per quanto possibile, prima di farlo ovviamente sarà informato il Parlamento. Abbiamo inviato oltre 50 tonnellate di materiale elettrico per la ricostruzione della rete elettrica distrutta dagli attacchi russi. Stiamo discutendo con i francesi per le armi di difesa aerea".

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