Almasri, parla Giusi Bartolozzi, capo di gabinetto di Nordio: “Quando usciranno le carte si capirà tutto”

“Quando il tribunale dei ministri avrà sciolto la riserva, si saprà quello che è corretto che si debba sapere. Se mi dimetto? Assolutamente no, sono più che serena”, risponde a Fanpage.it la capo di gabinetto del ministero della Giustizia Giusi Bartolozzi a proposito degli ultimi sviluppi del caso Almasri. Secondo le indiscrezioni di stampa, Bartolozzi non solo era al corrente di ciò che stava avvenendo con il torturiere libico, arrestato e poi liberato su un volo di Stato, ma avrebbe raccomandato estrema prudenza sull’affaire.
A cura di Redazione
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A cura di Marco Billeci e Giulia Casula

"Quando il tribunale dei ministri avrà sciolto la riserva, si saprà quello che è corretto che si debba sapere. Se mi dimetto? Assolutamente no, sono più che serena". Così la capo di gabinetto del ministero della Giustizia Giusi Bartolozzi, parlando con Fanpage.it, a margine dell'intervento del ministro Nordio alla Conferenza per la Ricostruzione dell'Ucraina in corso a Roma. Bartolozzi è la protagonista degli ultimi sviluppi del caso Almasri, il cittadino libico sospettato di crimini contro l'umanità, rimpatriato dall'Italia in Libia il 21 gennaio scorso, nonostante sulla sua testa pendesse un mandato di arresto della Corte Penale Internazionale.

Secondo le anticipazioni di stampa sulle carte del Tribunale dei Ministri che sta indagando sulla vicenda, sarebbe stata Bartolozzi – la più stretta collaboratrice di Nordio – a gestire la questione Almasri, nelle ore successive al fermo, con dei tempi che sembrano coincidere con quelli descritti dal ministro nella sua informativa in parlamento del 5 febbraio. La capo di gabinetto di via Arenula però nega qualsiasi ombra nella gestione della vicenda: "Non dico niente, sono delle carte che forse saranno dentro agli atti che sono coperti da segreto istruttorio. Quando il Tribunale dei ministri parlerà, vi renderete conto che non c'è niente di niente".

Bartolozzi si dice "assolutamente convinta" che non ci sia stato un errore di gestione nella vicenda di Almasri ed esclude con forza l'ipotesi di dimissioni: "Il ministro ha parlato per tutti", chiude. E sulla questione infatti, è intervenuto quest'oggi anche Nordio che ha bollato quanto emerso sui giornali come "leggende" e "invenzioni". Incalzato sulla presunta mail inviata dalla vice capo di gabinetto che inchioderebbe il ministero, dimostrando che il Guardasigilli era stato messo al corrente della vicenda già dal giorno dell'arresto, Nordio ha replicato: "Come faccio a sapere se ci sono comunicazione a mia insaputa? Se ci sono state non lo so. Ho già detto tutto quello che dovevo dire".

Chi è Giusi Bartolozzi la capo di gabinetto di Nordio coinvolta nel caso Almasri

Dal 2024 Giusi Bartolozzi ricopre il ruolo capo di gabinetto del ministro della Giustizia. Eletta deputata con Forza Italia nel 2019, dal 2022 è stata vice capo di gabinetto di Nordio fino al 2024, quando il ministro ha indicato la pm per una delle poltrone principali di via Arenula. Recentemente la magistrati è finita al centro delle polemiche per il caso Almasri, dopo che alcuni giornali hanno raccontato della presunta mail, da lei firmata, che smentirebbe la versione fornita finora dal ministro. Nel documento, risalente al 19 gennaio, giorno del fermo di Almasri, ora tra gli atti delle indagini del Tribunale dei ministri, Bartolozzi avrebbe comunicato di essere già informata dei fatti e avrebbe raccomandato ai magistrati del Dipartimento degli affari di giustizia "massimo riserbo e cautela" nel passaggio delle informazioni. Non solo, la vice capo di gabinetto avrebbe suggerito di usare Signal per le comunicazioni sulla questione, ovvero un'app che garantisce maggiore riservatezza.

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