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Alessandro Di Battista boccia il G20 di Roma sul clima: “Solo chiacchiere costose”

L’ex deputato del Movimento Cinque Stelle Alessandro Di Battista boccia senza mezzi termini i risultati del G20 di Roma: “Era previsto che Roma ospitasse il G20, sono state chiacchiere altamente costose. Una distanza siderale tra la narrazione salvifica del governo Draghi e la sofferenza degli italiani”.
A cura di Annalisa Cangemi
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L'ex deputato del M5s Alessandro Di Battista, intervenuto a Quarta Repubblica ieri sera, ha criticato i risultati ottenuti sul clima dal G20 di Roma. Per il presidente del Consiglio Draghi invece il summit è stato utile per fissare alcuni paletti, come raggiungere zero emissioni entro metà secolo, e puntare a un aumento massimo di emissioni di 1,5 gradi. "È facile suggerire cose difficili, difficile è eseguirle. Quello che ha fatto il G20 è un risultato straordinario che poteva essere raggiunto solo in un contesto multilaterale. Quello che stiamo facendo oggi è un passo avanti in situazione difficile", aveva detto Draghi domenica, alla chiusura dei lavori, aggiungendo che "Si sarebbe preferito che tutti i Paesi avessero confermato" la deadline "del 2050" per le emissioni zero. Secondo il presidente del Consiglio comunque si potrebbe arrivare gradualmente anche alla data del 2050.

Ma per Alessandro Di Battista, da poco tornato in campo con un suo tour politico in giro per l'Italia, non è abbastanza: "Era previsto che Roma ospitasse il G20, sono state chiacchiere altamente costose. Una distanza siderale tra la narrazione salvifica del governo Draghi e la sofferenza degli italiani". 

Dibba ha poi parlato di Mps, puntando ancora una volta il dito contro l'attuale premier: "Draghi ha soltanto stoppato" l'operazione Unicredit-Mps "per non disturbare alcuni partiti perché gli servono i voti per diventare presidente della Repubblica". Secondo l'ex esponente del M5s, "Siena è una città con un'omertà paragonabile a Corleone. Mps è stata spolpata dalla politica".
Per l'ex pentastellato, "le soluzioni che occorrono per il sistema finanziario sono tre: una superprocura nazionale finanziaria, la distinzione tra banche commerciali e banche d'investimento, lo stop alle porte girevoli tra politica e finanza". 

Di Battista vorrebbe Zagrebelsky Presidente della Repubblica

Per quanto riguarda i possibili nomi per il Quirinale, per l'elezione del successore di Sergio Mattarella prevista per gennaio, Di Battista suggerisce il professore Gustavo Zagrebelsky, già presidente della Corte Costituzionale

"Mi piacerebbe che il prossimo presidente della Repubblica fosse un magistrato che lotta contro la mafia, oppure Zagrebelsky. Comunque preferirei Bersani ad Amato, a Casini o a Gentiloni".

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