Il caso degli agenti infiltrati in Potere al popolo arriva al Parlamento Ue: l’interrogazione di Avs

A giugno, Fanpage.it ha rivelato che almeno cinque agenti di polizia si sono infiltrati per mesi in Potere al popolo, partito politico di estrema sinistra che partecipa a elezioni amministrative e politiche. Si trattava di agenti giovani, trasferiti alla Direzione centrale della polizia di prevenzione, cioè l'antiterrorismo. Un'operazione strutturata delle forze di polizia per spiare dall'interno un partito politico, spesso passando dalla sua organizzazione giovanile "Cambiare rotta", a Napoli, Milano, Bologna e Roma. Il caso ora è arrivato al Parlamento europeo: gli eurodeputati di Alleanza Verdi-Sinistra oggi presentano un'interrogazione a cui dovrà rispondere la Commissione europea. L'interrogazione è a prima firma di Ilaria Salis, e Fanpage.it ha potuto leggerla.
Cosa c'è nell'interrogazione di Avs sull'infiltrazione in Potere al popolo
L'interrogazione di Avs al Parlamento europeo sottolinea che il caso di Potere al popolo "si inserisce in un contesto segnato dallo scandalo relativo all’uso del software Graphite, che sarebbe stato impiegato per attività di sorveglianza digitale intrusiva nei confronti di attivisti e giornalisti". Dunque, i firmatari chiedono alla Commissione europea di "chiedere chiarimenti al governo italiano" sull'operazione in Potere al popolo, e "includere il caso nel prossimo Rapporto sullo Stato di diritto per l’Italia".
Il testo si conclude con una domanda alla Commissione, e cioè se ritiene che "pratiche simili possano avere un effetto dissuasivo sull’attivismo politico e sull’associazionismo, compromettendo il funzionamento democratico negli Stati membri". I firmatari, oltre a Salis, sono gli italiani Mimmo Lucano, Benedetta Scuderi e Cristina Guarda (Avs), Dario Tamburrano e Pasquale Tridico (M5s), Brando Benifei e Marco Tarquinio (Pd), ma anche numerosi eurodeputati stranieri di The Left: le spagnole Irene Montero (ex ministra), Isabel Serra Sánchez e Estrella Galán, il loro connazionale Pernando Barrena Arza, il francese Damien Carême, i tedeschi Martin Schirdewan e Carola Rackete (che da pochi giorni ha annunciato le sue prossime dimissioni da europarlamentare).
La versione del governo Meloni
Nelle scorse settimane le opposizioni avevano chiesto anche al governo Meloni di rispondere sul caso. Intervenuto alla Camera, il sottosegretario all'Interno Emanuele Prisco aveva affermato a inizio luglio: "Le tensioni internazionali connessi ai conflitti in atto hanno incrementato le manifestazioni di protesta, con il coinvolgimento di collettivi studenteschi universitari", e quindi l'antiterrorismo "ha ritenuto necessario rafforzare gli strumenti informativi per prevenire turbative per l'ordine e la sicurezza pubblica".
Sarebbero state "attività ordinarie, che sono sempre state svolte anche in passato dalle forze di polizia", aveva detto Prisco, perché gli agenti erano "regolarmente nelle università, dove frequentano lezioni e sostengono esami, con le loro vere generalità, non hanno mai operato sotto copertura". Perciò "non hanno mai svolto attività di infiltrazione in alcun partito o movimento politico, hanno solo partecipato alle manifestazioni pubbliche organizzate da aggregazioni studentesche". Una versione dei fatti che ha lasciato parecchi buchi e dubbi.
Salis a Fanpage.it: "Normalizzato lo spionaggio di giornalisti e partiti"
La prima firmataria dell'interrogazione, Ilaria Salis, ha dichiarato a Fanpage.it che "la vicenda delle infiltrazioni in Potere al Popolo, che si aggiunge allo scandalo Paragon, solleva interrogativi inquietanti sullo stato della democrazia in Italia e merita attenzione anche a livello europeo". Soprattutto perché si verifica una "normalizzazione della sorveglianza contro giornalisti, attivisti e persino militanti politici di partito, trattata come fosse una pratica ordinaria e di poco conto". Un vero e proprio "disprezzo per le libertà fondamentali", un "sintomo evidente dello scivolamento autoritario imposto dalle destre al potere".
Sempre a Fanpage.it Benedetta Scuderi, co-firmataria, ha detto: "Fare luce su quanto sta accadendo è fondamentale, così come è importante coinvolgere le istituzioni europee in questa attività". E ha promesso: "Noi continueremo a tenere alta l'attenzione: la libertà di associazione e la democrazia sono valori cardine dell'Italia e dell'Ue, che dobbiamo sempre salvaguardare".