A scuola consenso informato dei genitori per i corsi sulla sessualità: cosa c’è nel ddl di Valditara

Il Cdm di ieri ha approvato un nuovo provvedimento, che impone alle scuole di raccogliere il consenso informato delle famiglie per le attività didattiche che riguardano i temi della sessualità Ecco cosa c’è nello schema di disegno di legge sul consenso informato dei genitori, che deve essere preventivo e per iscritto.
A cura di Annalisa Cangemi
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Nel disegno di legge per la scuola, approvato ieri dal Consiglio dei ministri, c'è una novità che riguarda le attività didattiche sui temi della sessualità. Per autorizzare progetti di questo tipo con gli studenti, sarà sempre necessario chiedere il consenso informato, per iscritto e preventivo, dei genitori.

Mentre per quanto riguarda la scuola dell'infanzia e primaria, sui temi della sessualità ci si dovrà attenere a quanto previsto dalle Indicazioni nazionali, seguendo quindi i programmi di biologia.

In un Paese come l'Italia, in cui l'educazione sessuale nelle scuole non è ancora stata introdotta – il nostro Paese è uno degli ultimi Stati membri dell'Ue in cui l'educazione sessuale non esiste in classe – e in cui tra l'altro la ministra della Famiglia Eugenia Roccella sostiene che non si via alcuna correlazione tra la mancanza di questo tipo di insegnamento e i femminicidi, arriva la stretta del ministero guidato da Valditara, che di fatto limita anche l'autonomia degli istituti.

Cosa cambia con il disegno di legge approvato ieri

In sostanza, i genitori degli studenti dovranno essere informati preventivamente delle attività sui temi della sessualità che vengono proposte ai loro ragazzi, e potranno negare il consenso. Prima di fare una valutazione dovranno sapere nel dettaglio quali sono le eventuali associazioni o gli esperti esterni coinvolti, e quali sono i contenuti e le finalità dei progetti. Inoltre dovranno visionare in anticipo il materiale didattico che verrà utilizzato, specificando inoltre le modalità di svolgimento delle attività.

Lo schema di disegno di legge dispone quindi che venga chiesto obbligatoriamente da parte delle istituzioni scolastiche il consenso informato preventivo, in forma scritta, ai genitori o agli studenti se maggiorenni, per la partecipazione sia alle attività extracurriculari eventualmente previste dal Piano triennale dell’offerta formativa sia a quelle rientranti nell'ampliamento dell'offerta formativa incentrate su tematiche relative alla sessualità.

Tutto questo nel rispetto dell'articolo 30 della Costituzione, richiamato ieri dal ministro Valditara in conferenza stampa, che dice che ‘È dovere e diritto dei genitori mantenere, istruire ed educare i figli'. Per gli studenti per i quali le famiglie non forniranno l'autorizzazione, per le attività didattiche obbligatorie, le scuole dovranno pensare a un'alternativa, esattamente come avviene per l’insegnamento della religione.

Nel testo si specifica appunto che in caso di mancata adesione alle attività proposte sulle tematiche della sessualità, l’istituzione scolastica deve garantire la fruizione di attività formative alternative, "comunque ricomprese nel Piano triennale dell’offerta formativa".

Nello schema di ddl, viene aggiunto che "per la scuola dell’infanzia e primaria sono escluse, in ogni caso, le attività didattiche e progettuali aventi ad oggetto tematiche inerenti all’ambito della sessualità". A questo proposito, nella relazione illustrativa visionata da Fanpage.it, si legge:

La previsione, ispirata al principio della tutela dell’interesse superiore del minore e alla primaria funzione educativa della famiglia, è finalizzata a garantire che vengano trattati esclusivamente gli argomenti previsti e declinati dalle Indicazioni nazionali, le quali costituiscono la cornice di riferimento per l’offerta formativa, nel pieno rispetto dell’età evolutiva dei bambini e degli alunni e delle esigenze di gradualità dei percorsi educativi e formativi

Gli enti e le associazioni coinvolte in questi progetti sulla sessualità in ogni caso dovranno prima ricevere il via libera del Collegio dei docenti e del Consiglio di istituto. Nel testo si specifica che "Ai fini della selezione dei soggetti esterni", "il Collegio dei docenti definisce i criteri sulla base dei quali si procede alla comparazione e alla valutazione dei titoli e della comprovata esperienza professionale, scientifica o accademica nelle materie oggetto dell’intervento, nonché della coerenza con la finalità educativa e dell’adeguatezza al livello di maturazione ed età degli studenti".

Nella relazione illustrativa, visionata da Fanpage.it, si legge:

La proposta normativa è orientata a rafforzare l’alleanza scuola-famiglia, affinché, nel rispetto del primato educativo della famiglia, della libertà di insegnamento dei docenti e dell’autonomia riconosciuta alle istituzioni scolastiche, tutte le componenti abbiano un ruolo strategico e siano parte attiva del processo formativo ed educativo. L’intervento deriva dalla necessità di informare tempestivamente e accuratamente le famiglie ovvero gli studenti, se maggiorenni, consentendo loro di esprimere l’adesione tramite il “consenso informato preventivo”, in forma scritta, sulle attività extracurricolari e sugli ampliamenti dell’offerta formativa (entrambi eventualmente inseriti nel Piano triennale dell’offerta formativa), che riguardano tematiche dell’ambito sessuale.

In un ddl anche la stretta sulle aggressioni ai docenti

In relazione alle aggressioni a danno del personale scolastico, poi, analogamente a quanto già previsto per il personale sanitario, sono state apportate modifiche all'articolo 380 del codice di procedura penale in materia di arresto obbligatorio in flagranza, nei casi in cui si verificano condotte violente che causano lesioni personali al personale scolastico, dirigenti scolastici o membri del personale docente. Viene introdotta una specifica aggravante della pena all'articolo 583-quater del Codice penale nei confronti di coloro che arrecano lesioni personali, indipendentemente dalla loro gravità, al personale scolastico nell'esercizio o a causa delle funzioni e del servizio, spiega un comunicato diffuso al termine del Consiglio dei ministri.

Il Cdm di ieri, sempre su proposta di Valditara, ha anche approvato un decreto che interviene sullo statuto delle studentesse e degli studenti della scuola secondaria, emanato con d.P.R. 24 giugno 1998, n. 249, recante i diritti e i doveri, e le assunzioni di responsabilità da parte degli studenti.

In considerazione dei frequenti fenomeni di violenza fisica e psicologica, bullismo e aggressività, compiuti da alunni e studenti nei confronti dei propri compagni e del personale docente, il provvedimento ha l'obiettivo di ripristinare un rapporto equilibrato tra gli studenti, le scuole e le famiglie. L'intervento normativo, si legge ne comunicato del governo, serve anche ad attuare quanto previsto dall'articolo 5 della legge 17 maggio 2024, n. 70. in materia di bullismo e cyberbullismo. È previsto un ampliamento dell'impegno delle istituzioni scolastiche per creare le condizioni necessarie per garantire l'individuazione e l'emersione di episodi riconducibili a fenomeni di bullismo e cyberbullismo, nonché di situazioni di uso o abuso di sostanze alcoliche o stupefacenti e di altre forme di dipendenza.

Infine, il Cdm ha approvato delle modifiche in materia di valutazione degli studenti del secondo ciclo di istruzione. Nello specifico, vengono riformate la valutazione periodica e finale degli apprendimenti e quella relativa al comportamento degli studenti delle scuole secondarie di secondo grado. Il sistema di valutazione viene rivisto, spiega il ministero, anche a causa del notevole aumento di episodi di violenza fisica e psicologica nelle scuole, compiuti dagli studenti ai danni dei compagni o del personale scolastico e per riaffermare il ruolo educativo svolto dal corpo docente.

Cosa ha detto Valditara in conferenza stampa

"I genitori devono essere consapevoli delle iniziative didattiche in temi sensibili come quello della sessualità. Per le attività extracurricolari e per quelle legate all'ampliamento dell'offerta formativa in ambito di sessualità, specificatamente nell'ambito della sessualità, si stabilisce che le scuole devono acquisire il consenso preventivo per iscritto dei genitori in base a preventive informazioni esaurienti legate a soggetti esterni che partecipano, i soggetti esterni coinvolti, il materiale didattico che verrà utilizzato, le finalità e le modalità di svolgimento delle attività proposte", ha detto il ministro dell'Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara nel corso della conferenza stampa organizzata ieri al termine del Cdm.

"Per le attività di ampliamento dell'offerta formativa, cioè per le attività didattiche che devono svolgersi obbligatoriamente, le scuole devono fornire agli studenti un'attività formativa alternativa laddove sia stato da parte dei genitori negato il consenso. Cioè se un genitore dice io non sono d'accordo che mio figlio frequenti questo corso di approfondimento su determinate tematiche legate alla sensualità, la scuola deve obbligatoriamente mettere a disposizione un'attività formativa alternativa", ha precisato il ministro, aggiungendo che "i soggetti esterni autorizzati a tenere questi corsi devono avere requisiti di professionalità scientifica o accademica".

"Per le scuole dell'infanzia e per le scuole primarie, cioè per le scuole elementari, i temi legati alla sessualità che possono essere affrontati sono solo quelli contenuti nelle indicazioni nazionali, cioè nei programmi nazionali: biologia, corpo umano, riproduzione, evoluzione biologica, e via dicendo".

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