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A Macerata il Comune finanzia la rassegna letteraria dell’estrema destra neofascista

Il Comune di Macerata finanzia con 15mila euro una rassegna letteraria che porta in città esponenti della galassia neofascista, da CasaPound agli editori dell’estrema destra.
A cura di Davide Falcioni
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Macerata, città teatro dell'ultimo attentato terroristico di matrice neofascista della storia italiana – l'attacco del 3 febbraio 2018 a sei richiedenti asilo da parte di Luca Traini, in seguito condannato a 12 anni di reclusione per strage aggravata dall’odio razziale – ospiterà il 13 e 14 dicembre una rassegna letteraria infarcita di personaggi legati a doppio filo all'estrema destra e al neofascismo. E lo farà con un generoso finanziamento pubblico nell'ambito del programma per le festività natalizie.

"Letture Maceratesi – Rassegna esplicita" – questo il nome dato all'evento – radunerà scrittori, professori, giornalisti, intellettuali e cosiddetti "liberi pensatori", tra presentazioni, conferenze e dialoghi su tematiche che spazieranno dall'attualità alla filosofia, dalla letteratura alle avanguardie artistiche italiane. La rassegna è stata inserita nel più vasto programma delle iniziative di Natale della città amministrata dal sindaco leghista Sandro Parcaroli e ha tutta l'aria di essere un veicolo di promozione della cultura e degli ideali dell'estrema destra: tra gli altri vi parteciperanno dirigenti ed ex candidati di CasaPound, ma anche l'editore a cui si deve la pubblicazione delle prime opere di Roberto Vannacci e altri soggetti afferenti alla "galassia nera" italiana, come la casa editrice Altaforte che propone – tra gli altri – titoli celebrativi della Marcia su Roma o legati a una presunta "emergenza antifascismo".

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La rassegna "nera" pagata dal Comune di Macerata

Il tutto, a spese del Comune di Macerata: una delibera di giunta del 19 novembre, infatti, destina 15mila euro (precedentemente ricevuti dalla Regione Marche per un non ben precisato Festival del Libro) a una associazione di Voghera denominata "Castelli di carta", anch'essa in passato legata a doppia mandata con ambienti vicini all'estrema destra e già protagonista di iniziative controverse, ad esempio a Todi nel 2021: all'epoca il capo dell'ufficio stampa dell'associazione era Adolfo Spezzaferro, firma del Primato Nazionale, house organ di CasaPound.

Militanti e dirigenti di CasaPound a "Letture Maceratesi"

Ma torniamo a "Letture Maceratesi" e scorriamo la lista dei relatori: saranno presenti i giornalisti Pietro Senaldi, Gianluigi Paragone e Fabio Dragone, ma è tra i volti meno noti che si scovano le figure più interessanti della rassegna. Michele Iozzino, coordinatore provinciale di CasaPound ad Ancona, presenterà il suo libro intitolato "Ernst Jünger. Il volto della tecnica", edito da Altaforte Edizioni. Lo scorso 8 novembre Iozzino ha animato la prima uscita marchigiana del movimento Remigrazione e Riconquista ad Ancona. In quell'occasione una cinquantina di militanti si erano ritrovati al Passetto, "luogo simbolico – dichiarava Iozzino – che rappresenta la difesa dei nostri confini dall’invasione straniera. Riprendiamoci la nostra identità e la nostra italianità".

A seguire Andrea Lombardi presenterà il volume "Céline: un profeta dell’apocalisse". Chi è Lombardi? Si tratta di un editore e saggista di Italia Storica Edizioni, "guarda caso" già candidato al Senato per CasaPound, di cui ha fondato la sezione ligure. Lombardi è stato recentemente al centro di polemiche politiche anche a Catania per aver presentato la biografia di Céline firmata da Maurice Bardèche (1907-1998), saggista francese conosciuto soprattutto per essere diventato una figura centrale nel neo-fascismo e nel negazionismo dell'Olocausto dopo la Seconda Guerra Mondiale.

Ma andiamo avanti: "Letture Maceratesi" proporrà un dialogo tra il giornalista Fabio Dragoni e Lorenzo Cafarchio. Il primo è un volto più o meno noto dei salotti televisivi. Il secondo è però più bizzarro. Le pagine social di Cafarchio rimandano direttamente alla homepage di Altaforte Edizioni, dove fanno bella mostra di sé militanti neofascisti con delle spranghe in mano: tra loro si riconosce l'ex "leader" di Blocco Studentesco (giovanile di CasaPound) Francesco Polacchi.

A "Letture Maceratesi" interverrà anche Adolfo Morganti, primo editore del generale Roberto Vannacci e presidente di Identità Europea, "progetto concepito – come recita il sito –  da uomini liberi che intendono lavorare affinché la civiltà cristiana torni ad essere riconosciuta come la fondamentale e più autentica base della civiltà e della vita associata del nostro continente".

Le polemiche politiche: "Fondi pubblici per iniziative parafasciste"

L'organizzazione di una rassegna letteraria di estrema destra, finanziata per di più con 15mila euro di fondi pubblici e patrocinata dalla Regione Marche, ha suscitato non poche polemiche a Macerata. Il consigliere comunale Alberto Cicarè (Strada Comune – Potere al Popolo) commenta: "Vengono utilizzati fondi pubblici spacciando per iniziative letterarie operazioni di diffusione di messaggi chiaramente riconducibili a una matrice parafascista". Per Cicarè quella che si avvicenderà a Macerata il 13 e 14 dicembre è una "galassia nera che va da giornalisti della destra più sguaiatamente reazionaria, a negazionisti del cambiamento climatico, fino a esponenti di gruppi fascisti". Tutti soggetti che, sotto la maschera di attività culturali, "costruiscono relazioni di potere, intercettano finanziamenti, creano consenso. Non hanno neanche il coraggio di proporre chiaramente i loro obiettivi, agiscono dietro sembianze istituzionali, addirittura inserendosi nelle iniziative del programma natalizio della città, quando in realtà esprimono messaggi di una cultura fatta di odio e di suprematismo".

Duro anche Daniele Principi, segretario generale della CGIL di Macerata: "Riteniamo grave che si destinino 15mila euro di fondi pubblici ad un evento letterario dichiaratamente orientato a propagandare posizioni estremiste ed organizzato peraltro da un’associazione lontana dal nostro territorio (Castelli di carta, di Voghera). In un momento storico come questo le risorse dovrebbero essere utilizzate con la massima premura per sostenere chi si adopera ogni giorno per fare cultura nelle nostre comunità. Questa scelta rappresenta a nostro avviso un uso discutibile del denaro pubblico e non è la prima volta che accade negli ultimi anni purtroppo. Come CGIL Macerata da sempre ci battiamo per la massima trasparenza e l'utilizzo di criteri chiari nell'assegnazione dei contributi e per il rispetto della funzione pubblica delle istituzioni. Ci auguriamo quindi la stessa attenzione economica per le associazioni e per i luoghi di cultura del nostro territorio, anche nelle vicende che riguardano i trattamenti degli stessi operatori della cultura".

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