A Lampedusa un nuovo sbarco: arrivano 54 persone, ci sono anche i corpi di tre ragazze minorenni

AGGIORNAMENTO: Nuovo a sbarco a Lampedusa, dove gli arrivi non si fermano. Dopo il tragico naufragio avvenuto il 13 agosto al largo dell'isola – 23 morti accertati e un numero imprecisato di dispersi – sui cui le autorità sono state poco trasparenti, un'altra barca carica di migranti è approdata ieri sera al molo commerciale di Lampedusa: a bordo c'erano 54 persone, tra cui 7 donne e 4 minori, soccorsi dalla nave ong Nadir assieme ai 14 già trasferiti in precedenza dalla motovedetta della guardia costiera.
Al porto sono sbarcati anche i corpi di tre ragazze minorenni. Secondo l'Ansa le tre ragazze morte potrebbero essere tre sorelle. Il gruppo è composto da cittadini nigeriani, etiopi, eritrei, malesi, ivoriani e sudanesi. Erano partiti su un gommone di 7 metri che ha iniziato a imbarcare acqua al largo della Libia. Secondo le testimonianze raccolte dai volontari, la persona dispersa in mare sarebbe un uomo sudanese adulto e non una donna come inizialmente raccontato dai superstiti.
Sessanta migranti e tre salme sono stati recuperati dalla nave ong, mentre la motovedetta Cp322 della guardia costiera ha trasferito per ragioni sanitarie una donna incinta al quarto mese e un minore con gravi ustioni, entrambi portati al poliambulatorio. Con loro sono sbarcati anche i familiari, per un totale di 14 persone provenienti da Sudan e Nigeria.
I corpi delle 3 minori stati trasferiti alla camera mortuaria di Cala Pisana, dove si trovano ancora tre dei 23 corpi recuperati nel naufragio del 13 agosto. Si tratta di tre egiziane, già identificate dai parenti residenti in Italia, che hanno chiesto il rimpatrio: le bare lasceranno l'isola lunedì mattina con il traghetto di linea per Porto Empedocle.
Otto dei migranti sbarcati hanno raccontato che durante le fasi del soccorso una donna sarebbe caduta in mare e, nonostante i tentativi di afferrarla, sarebbe stata inghiottita dalle onde.
Mediterranea disobbedisce al Viminale: sbarcano a Trapani 10 migranti
La nave Mediterranea Saving Humans ha fatto sbarcare a Trapani dieci migranti soccorsi in mare, disobbedendo all'ordine del Viminale di dirigersi a Genova. L'Ong ha motivato la decisione spiegando che i naufraghi avevano bisogno di cure urgenti.
La nave Ong è giunta ieri sera attorno alle 20 al Porto di Trapani, pur avendo ricevuto l'ordine di dirigersi verso Genova. Ieri pomeriggio da Beppe Caccia, capomissione a bordo, aveva spiegato così le intenzioni della Ong: "La nostra prima e unica preoccupazione sono le condizioni delle persone a bordo, già provate e traumatizzate da tutto quello che hanno passato il Libia e in mare". Da qui la decisione, trovandosi al largo dell'arcipelago delle Egadi, di "disobbedire a un ordine ingiusto e inumano del Ministero dell'Interno", aveva aggiunto Caccia.
"Abbiamo scelto di riaffermare un principio basilare, oggi tutt'altro che scontato: la dignità e la vita umana vengono prima di ogni altra considerazione", ha detto oggi Laura Marmorale, presidente di Mediterranea Saving Humans.
"Lasciare per giorni dei naufraghi traumatizzati a bordo di una nave, esposti nuovamente a un contesto che ricorda loro l'inferno appena vissuto, è inaccettabile. È come costringere una persona ustionata a restare tra le fiamme. La cura comincia dalla comprensione, dalla capacità di mettersi nei panni degli altri. È per questo che abbiamo deciso di attraccare a Trapani. Siamo consapevoli delle conseguenze che questa decisione può comportare in un contesto in cui le operazioni di soccorso vengono penalizzate e criminalizzate, mentre i trafficanti di esseri umani e le violazioni sistematiche dei diritti prosperano impunite".
"Le persone soccorse erano state brutalmente aggredite, picchiate e gettate in mare, trattate come oggetti da smaltire. Non possiamo accettare una visione del mondo in cui gli esseri umani sono trattati come merce – ha sottolineato Marmorale -. Abbiamo detto no a questa logica disumana, perché ciò che oggi viene inflitto a chi è considerato ‘umanità di scarto', domani potrebbe colpire tutti noi. Abbiamo messo un freno come abbiamo potuto".
Radicali Italiani offrono sostegno legale a Mediterranea
"La nave Mediterranea ha scelto Trapani contro l'ordine assurdo del Ministero dell'Interno che voleva costringerla a sbarcare a Genova, imponendo giorni di navigazione inutile e pericolosa a persone già stremate. È un atto di disobbedienza civile e insieme di piena legalità: ha rispettato il diritto del mare e la Costituzione, non la crudeltà burocratica di un governo che usa la sofferenza come deterrente politico", ha detto Filippo Blengino, Segretario di Radicali Italiani.
"Per questo Radicali Italiani sta con Mediterranea e mette a disposizione i propri legali, pronta a sostenere nuove azioni di disobbedienza civile e umana delle Ong che salvano vite, finché il salvataggio in mare non sarà finalmente riconosciuto come un dovere e non come un reato. Finché ad essere considerato criminale non sarà più chi disobbedisce per umanità ma chi, come Piantedosi, obbedisce solo alla propaganda".
A Roccella Ionica arrivano altri 65 migranti
Continuano gli sbarchi di migranti nel porto di Roccella Ionica. Solo negli ultimi quattro mesi se ne sono verificati 14, tre dei quali negli ultimi cinque giorni. Questa volta i migranti arrivati sono stati 65, di nazionalità iraniana, irachena e palestinese. Sono stati individuati, nel corso di una difficile operazione di soccorso in mare, dai militari della Guardia costiera di Roccella Ionica.
Tra i migranti anche nove donne, quattro bambini e nove minori non accompagnati. Il gruppo, partito cinque giorni fa dalla Turchia, si trovava a bordo di una barca a vela di circa 12 metri. Dopo il trasbordo, per motivi di sicurezza, sulla motovedetta della Guardia costiera, tutti sono sono stati condotti nel porto e dopo lo sbarco, al termine di un primo controllo da parte delle forze dell'ordine e del personale medico dell'Azienda sanitaria provinciale, sono stati affidati ai volontari della Croce Rossa e ospitati nel centro di prima accoglienza e soccorso allestito nell'area portuale.
Ocean Viking salva 47 persone e protesta per il porto assegnato: dista 1300 Km
La scorsa notte la nave Ocean Viking della Ong Sos Mediterranee ha salvato 47 persone, tra le quali ci sono 9 minori non accompagnati, che erano nelle acque internazionali al largo della Libia a bordo di un gommone in difficoltà. La nave è intervenuta a seguito di una segnalazione di AlarmPhone, il call center per i migranti in difficoltà in mare.
La gran parte dei migranti salvati proviene dal Sudan. La Ong ha detto che "le autorità italiane hanno assegnato" per lo sbarco "il porto di Marina di Carrara, a oltre 1.300 km di distanza e a 3 giorni e mezzo di navigazione".
"Ancora una volta questo porto distante ci allontana dal Mediterraneo centrale, dove sono disperatamente necessari gli sforzi di soccorso. Questa pratica costa vite umane ogni giorno", ha denunciato l'organizzazione umanitaria.