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730 precompilato in scadenza: come inviare la dichiarazione dei redditi, rischi e quando arrivano i rimborsi

Restano pochi giorni per inviare il modello 730 precompilato con la dichiarazione dei redditi 2025 all’Agenzia delle Entrate: la scadenza è martedì 30 settembre. La dichiarazione si può inviare in prima persona, direttamente dal sito dell’Agenzia, oppure tramite un commercialista. Chi non lo fa in tempo rischia una sanzione.
A cura di Luca Pons
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Mancano pochi giorni alla scadenza ufficiale per l'invio della dichiarazione dei redditi 2025, almeno per dipendenti e pensionati che sono tenuti a compilare il Modello 730: la data da non superare è martedì 30 settembre. Chi va oltre la scadenza rischia di dover pagare sanzioni da 25 euro fino a mille euro. Inviarlo in questi giorni significa anche che si dovrà aspettare per incassare gli eventuali crediti: i rimborsi 730 per chi invia la dichiarazione tra agosto e settembre arriveranno da novembre in avanti, e per i pensionati a dicembre.

Quando scade la dichiarazione dei redditi 2025 e come inviarla

L'Agenzia delle Entrate ha reso disponibili le dichiarazioni dei redditi precompilate a partire da inizio aprile. Ora restano pochi giorni – fino al 30 settembre – per consultarle, eventualmente modificarle, e poi inviarle al Fisco per essere in regola. Naturalmente è possibile rivolgersi a un commercialista per avere assistenza. Chi lo desidera, però, può anche completare la pratica in autonomia. Entrando nell'area personale sul sito dell'Agenzia – è necessario accedere con Spid o Carta d'identità elettronica – è possibile consultare il proprio Modello 730 precompilato, anche in versione semplificata.

Se i dati sono corretti e non manca nulla (ad esempio le spese per l'affitto o il mutuo, le spese mediche, quelle per i famigliari a carico e così via), si può procedere direttamente a inviare la dichiarazione. Altrimenti, è sempre possibile modificare o integrare i dati già a disposizione del Fisco, magari aggiungendo ulteriori esenzioni a cui si ha diritto che per qualche motivo non erano indicate. Una volta effettuato l'invio, questo è immediatamente valido: poco dopo l'Agenzia invia una ricevuta per confermare che l'operazione è andata a buon fine.

Cosa rischia chi la invia il ritardo: le sanzioni

Come detto, mancano pochissimi giorni alla scadenza legale per inviare il Modello 730 precompilato e mettersi in regola con il Fisco. Chi non lo fa in tempo va incontro a sanzioni, che dipendono da quanto è grande il ritardo.

Se si invia la dichiarazione dei redditi entro 90 giorni dalla scadenza, quindi entro il 29 dicembre 2025, non si perde molto. Sulla carta la sanzione potrebbe andare da 250 a mille euro, ma di fatto se ci si mette in regola entro questa scadenza si paga il minimo ridotto a un decimo: ovvero una ‘multa' da 25 euro. In questo caso si parla di un Modello 730 "tardivo", che appunto porta sanzioni leggere.

I problemi più seri nascono per chi va oltre i 90 giorni di ritardo. In questo caso la dichiarazione non è tardiva, ma proprio "omessa". Detto questo, le sanzioni possono essere ancora ridotte se si procede a mettersi in regola prima della scadenza del Modello 730 successivo, quindi entro il 30 settembre 2026.

Per chi supera i 90 giorni di ritardo, ma comunque alla fine presenta la dichiarazione dei redditi – prima che l'Agenzia delle Entrate si ‘accorga' della mancanza e inizi un provvedimento amministrativo – ci sono due possibilità. La prima è una sanzione che può andare da 150 a 500 euro; questo avviene se si pagano le somme dovute, oppure se dalla dichiarazione dei redditi non risultavano imposte da pagare.

La seconda, invece, è per chi avrebbe dovuto pagare delle imposte ma non l'ha fatto. La sanzione vale tra il 60% e il 120% del dovuto. Ad esempio, se dal Modello 730 risulta che si dovevano versare mille euro, la sanzione sarà tra 600 e 1.200 euro. In ogni caso, l'importo non può essere più basso di 200 euro. Attenzione: inviare la dichiarazione dei redditi, anche in ritardo, è comunque sempre più conveniente che non farlo. Infatti, se non si procede affatto all'invio, le sanzioni sono il doppio di quelle citate.

Quando arrivano gli ultimi rimborsi del 730

Chi compila la dichiarazione dei redditi con il Modello 730 e scopre che ha un credito nei confronti del Fisco, deve solo aspettare che questo venga erogato: se ne occuperanno il datore di lavoro, l'ente pensionistico di riferimento o comunque il sostituto d'imposta che viene indicato.

Per chi invia la dichiarazione a settembre, i rimborsi 730 arriveranno da novembre in avanti. I pensionati Inps possono già essere certi che il rimborso arriverà a dicembre. Per i lavoratori dipendenti, invece, la somma dovrebbe essere erogata insieme alla busta paga relativa a dicembre.

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