video suggerito
video suggerito

Piacenza, arrestati due manifestanti per il pestaggio del carabiniere

I due arresti eseguiti a Pavia e a Torino. Il militare è stato aggredito durante la manifestazione antifascista di Piacenza di sabato 10 febbraio.
A cura di Susanna Picone
562 CONDIVISIONI
Immagine

La Polizia ha arrestato i presunti autori del pestaggio di un carabiniere avvenuto durante la manifestazione antifascista a Piacenza di sabato scorso 10 febbraio. Il militare, che era caduto in terra dopo uno scontro tra il suo reparto e i manifestanti, era stato accerchiato da diverse persone e colpito ripetutamente con calci e pugni. I due manifestanti ritenuti responsabili dell'aggressione sono stati arrestati a Pavia e a Torino. Gli arresti sono stati eseguiti dalla Polizia e dai Carabinieri di Piacenza e Torino. Da quanto si apprende, la persona arrestata a Pavia sarebbe quella che avrebbe prima sottratto lo scudo al militare e poi lo avrebbe utilizzato per colpirlo in più occasioni. Si tratta di un ventitreenne incensurato di origine egiziane, M.E. le sue iniziali. Il manifestante bloccato a Torino, secondo quanto accertato nelle indagini, sarebbe invece la persona che, dopo aver colpito ripetutamente con un'asta di una bandiera i carabinieri che stavano fronteggiando il corteo, avrebbe fatto lo sgambetto al militare, facendolo cadere in terra. La manifestazione era stata organizzata per protestare contro l'apertura di una sede di CasaPound in città.

Minniti: "Nulla a che fare con l'antifascismo" – Nel corso della trasmissione televisiva “Porta a Porta” il ministro dell’Interno Marco Minniti ha commentato quanto accaduto il 10 febbraio al militare. “Sabato scorso – così il ministro – si sono svolte 150 manifestazioni in tutta Italia, in 149 non è successo nulla, a Piacenza c'è stata violenza contro un carabiniere che non ha nulla a che fare con l'antifascismo”. “Chi in nome dell'antifascismo picchia un carabiniere non è antifascista, è un criminale. Chi picchia le forze dell'ordine in nome dell'antifascismo, non merita niente della nostra attenzione. I nostri valori sono quelli che i bambini di Sant'Anna hanno dovuto apprendere sulla loro pelle, messi contro un muro dalla furia disumana e omicida”, si è espresso invece così, riferendosi anche agli scontri di Piacenza, il segretario del Pd Matteo Renzi durante il suo discorso di adesione all'anagrafe antifascista a Sant'Anna di Stazzema (Lucca).

562 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views