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Perquisizioni a Veneto Fronte Skinheads dopo il blitz contro Pd e Caritas reggiani

La Polizia di Reggio Emilia sta effettuando perquisizioni nei confronti di militanti e simpatizzanti dell’associazione “Veneto Fronte Skinheads”, residenti tra Reggio Emilia, Mantova e Verona. L’associazione aveva rivendicato un blitz con sagome di cartone e volantini contro immigrazione e ius soli.
A cura di Susanna Picone
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Dalle prime ore di stamane la Polizia di Stato di Reggio Emilia sta eseguendo sei perquisizioni personali e locali nei confronti di simpatizzanti e militanti dell'associazione “Veneto Fronte Skinheads” residenti nelle province di Reggio, Mantova e Verona. L’operazione arriva in seguito al blitz rivendicato dall’associazione il 25 novembre scorso contro la sede della Caritas reggiana e le sedi del Pd di Reggio e Correggio. In una nota si legge che le indagini condotte dalla Digos, in collaborazione con le Questure di Mantova e Verona, hanno appunto riguardato i fatti relativi all’iniziativa rivendicata dall’associazione “Veneto Fronte Skinheads” riguardante l’affissione a Reggio Emilia di sagome di cartone rappresentanti la forma di un uomo dipinto con i colori della Bandiera Nazionale e di volantini formato necrologio riportanti le scritte “Falsa carità sociale: business criminale – vfs” e “Ius soli e immigrazione: avete ucciso la nazione vfs”. Le sagome e i volantini erano stati collocati rispettivamente davanti alla locale sede della Caritas e alle sedi del Partito Democratico di Reggio Emilia e di Correggio.

La rivendicazione – L’associazione aveva rivendicato il blitz compiuto “per denunciare chi continua a condurre un chiaro disegno politico finalizzato all'annientamento dell'identità italiana”. Il colpo, che aveva interessato anche altre città del Nord-Italia, era stato deciso “di fronte ai tiepidi, rari e scarni festeggiamenti per l’anniversario della vittoria della Prima Guerra Mondiale”. La Caritas, così si leggeva nella rivendicazione, “in nome di un ipocrita umanitarismo di facciata e un falso filantropismo, trova motivo di speculazione ed interesse, proponendo un pericolosissimo modello di integrazione volto solo ed esclusivamente a ridurre i popoli in una poltiglia indifferenziata, sradicandoli dalle loro radici e dalle loro tradizioni, in nome e per conto di un multiculturalismo dominante”.

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