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Perché il prof di Treviso picchiato dal papà di un alunno è stato punito dal ministro Fedeli

Il professor Giuseppe Falsone è stato colpito da due ceffoni il giorno prima dell’inizio delle vacanze di Natale dal genitore di un alunno della scuola media Casteller di Paese. Dopo quell’episodio contro di lui è stato avviato un procedimento disciplinare.
A cura di Susanna Picone
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Un insegnante ha deciso di prendere carta e penna e scrivere al ministro dell’istruzione Valeria Fedeli per esprimere la sua indignazione. Indignazione che deriva da un episodio avvenuto lo scorso dicembre nella scuola in cui insegna e soprattutto da ciò che è accaduto dopo quello spiacevole fatto. Siamo nella provincia di Treviso e per ricostruire la vicenda bisogna tornare ai giorni precedenti le vacanze di Natale. Giuseppe Falsone, l’insegnante di matematica alla scuola media Casteller di Paese che ha deciso di scrivere al ministro, secondo la sua ricostruzione il 21 dicembre è stato chiamato da un collaboratore scolastico che lo informava che un alunno tredicenne non voleva uscire dalla classe, nonostante il regolamento dell’istituto preveda che tutti debbano lasciare le aule. Il prof ha provato a parlare col ragazzo, gli ha spiegato che tutti i suoi compagni erano fuori ma lui ha risposto che aveva freddo e non voleva saperne. A quel punto l’insegnante gli ha messo una mano sulla spalla e lo ha accompagnato fuori.

L'aggressione a scuola prima delle vacanze di Natale – Quell’episodio ha portato a scuola, il 23 dicembre, i familiari dell’alunno. E il padre, accompagnato dal fratello maggiore del tredicenne e dalla moglie, ha chiesto di parlare con l’insegnante e poi lo ha colpito con un paio di ceffoni. Un’aggressione che ha portato a scuola i carabinieri e in ospedale – cinque i giorni di prognosi – il professor Falsone. Dopo l’episodio di violenza il professore è andato in vacanza ma al suo ritorno a scuola a gennaio ha trovato una brutta sorpresa. Sul suo conto era stato avviato un procedimento disciplinare mentre nei confronti dello studente non era stato preso alcun provvedimento.

La lettera del prof al ministro – Una decisione per l’insegnante incomprensibile che alla fine lo ha spinto a scrivere direttamente una lettera al ministro dell’Istruzione Valeria Fedeli. Il professore è caduto in uno stato di profonda frustrazione al punto da dover ricorrere anche a degli accertamenti medici. Invece di agire contro gli autori dell’aggressione – si è lamentato il professore – la scuola ha puntato il dito contro di lui. “Le minacce di famiglie aggressive — si legge nella lettera — mettono in discussione la serietà di chi lavora per costruire la conoscenza e le donne e gli uomini di domani. Quando si sbaglia, si chiede scusa. Lo spieghiamo ai ragazzi. Ma cosa dobbiamo dire quando si viene calpestati per aver svolto il proprio dovere?”. Nel frattempo i vertici dell’istituto hanno spiegato che l’apertura di un provvedimento disciplinare nei confronti del professore è diventato un atto dovuto, anche a sua tutela, dopo l’esposto dei genitori dell’alunno.

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