Per Dna non è il padre, ma per giudici deve mantenerli: “Prevale l’interesse dei minori”
Dopo anni di dubbi, era stata la stessa moglie a confessargli, a seguito dell'ennesimo litigio, che quei due gemelli che lui aveva riconosciuto come suoi non erano in realtà suoi figli ma frutto di un tradimento con un'altra persona. Da quel momento l'uomo ha cercato in tutti i modi di disconoscere la paternità sui bimbi ma alla fine si è dovuto arrendere davanti ai giudici. Secondo il Tribunale , infatti, anche se è certo che lui non è il padre, come stabilito dal test del dna, vince sempre l'interesse dei minori che senza di lui perderebbero una importante fonte di sostentamento. Come racconta la Gazzetta di Modena, è questa infatti la sentenza emessa nei giorni scorsi dalla Corte d’Appello di Bologna mettendo la parola fine a una lunga vicenda avvenuta in un Comune della provincia di Modena.
Tutto è iniziato con i primi sospetti dell'uomo sulla paternità dei gemellini, oggi bambini grandi, confermati poi da voci di paese che avevano innescato le prime diatribe tra il modenese e la consorte straniera. A seguito di un litigio, infine, la confessione della donna che aveva portato l'uomo a formulare la richiesta di disconoscere la paternità all’Ufficio di Stato Civile del suo Comune. Una richiesta non accolta dall'amministrazione e finita quindi davanti al Giudice Civile di Modena dove i giudici avevano dato torto all'uomo sia perché no c'era una prova certa del tradimento sia perché la sua richiesta di disconoscere la paternità è arrivata ben dopo i termine di legge, quando i bimbi erano già grandicelli.
L'uomo ha insistito ed è ricorso alla Prima Sezione della Corte d’Appello di Bologna che questa volta è entrata ancora di più nel merito, ordinando l'esame del dna. Questo ha escluso senza ogni dubbio il rapporto di filiazione tra l’uomo e i due gemelli. Neanche questo però è bastato all'uomo visto che i giudici "nonostante sia stata dedotta l’assenza di un forte legame affettivo coi minori, quel che è certo è che il provvedimento richiesto li priverebbe di una delle due persone tenute al loro mantenimento con un conseguente pregiudizio economico per i minori"