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Decreto Pa: no al tetto dei 68 anni per le pensioni di medici e docenti

Il Governo presenta emendamenti di modifica al decreto Pa in cui si rivede il pensionamento d’ufficio per prof universitari e medici e la norma che sbloccava 4mila pensionamenti nella scuola.
A cura di Antonio Palma
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Niente più pensionamento d'ufficio per docenti e medici pubblici anziani e addio ai 4mila prepensionamenti nella scuola statale. Sono questi i due principali punti su cui il governo ha fatto marcia indietro modificando l'originario decreto legge di riforma della Pubblica amministrazione ora al vaglio del Parlamento. Ad annunciarlo è stato lo stesso ministro della Pubblica Amministrazione, Marianna Madia, autrice dell'originario progetto di riforma della Pa. Il governo presenterà "quattro emendamenti soppressivi" di alcuni punti del dl Pubblica amministrazione, ha spiegato infatti questa mattina Madia. In particolare ad essere toccati saranno le norme che riguardano la cosiddetta "quota 96", che sbloccava 4 mila pensionamenti anticipati nella scuola statale, e le norme sui limiti d'età per il pensionamento d'ufficio di professori universitari e medici. Un altro degli emendamenti dell’esecutivo riguarda invece i benefici previsti con riferimento alle vittime di atti di terrorismo, che saltano.

Le critiche al decreto Pa per mancata copertura economica

La "quota 96" era stata il principale oggetto delle ire del commissario alla spending review, Carlo Cottarelli, che lamentava l'impossibilità di tagliare le tasse se la politica continuava a richiedere di dirottare risorse altrove.  Critiche severe su questi provvedimenti erano però arrivate anche dalla Ragioneria generale dello Stato che aveva evidenziato come le norme ora oggetto di modifica da parte del governo fossero tra quelle in difetto di copertura finanziaria. Il decreto in effetti era stato pensato per svecchiare i dipendenti pubblici e prevedeva un maxi-pensionamento anticipato degli statali che si sarebbe tradotto in un aumento delle spese per le casse dello Stato. La norma inoltre avrebbe salvato 4mila insegnati ai quali sarebbe stata data la possibilità di andare in pensione da quest'anno con le vecchie regole pre riforma Fornero. Ora l'Esecutivo ha accolto i rilievi e ha deciso di eliminare il tetto dei 68 anni per docenti e dottori fermo restando invece le soglie previste per il resto dei dipendenti pubblici (62 anni e 65 per i medici).

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