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Pensione anticipata: ecco i 15 lavori per cui non varrà la regola dei 67 anni

Quindici o ventimila persone potrebbero essere esentate dall’innalzamento dell’età per la pensione a 67 anni. Oltre alle 11 categorie già interessate dall’Ape sono stati aggiunti anche gli agricoli, i marittimi, tra cui i pescatori, e i siderurgici. Anche gli stampatori a caldo nel tavolo tecnico tra governo e sindacati che si è tenuto ieri, sono stati inclusi tra i lavori gravosi.
A cura di Annalisa Cangemi
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Dovrebbero essere 15 le categorie escluse dall'innalzamento dell'età della pensione a 67 anni, che dovrebbe scattare dal 2019. Dall'incontro tecnico tra governo e sindacati sono stati delineati i lavori gravosi che saranno esentati dall'aumento della soglia per la pensione. Le categorie interessare sono le 11 già stabilite dall'Ape, tra cui maestre, infermieri turnisti, macchinisti e edili; poi lunedì sono stati aggiunti anche gli operai agricoli, i marittimi, tra cui i pescatori, e i siderurgici. Ieri invece sono stati inclusi gli stampatori a caldo, gli operai che si occupano di lavorare gli oggetti metallici.

Questa la proposta messa dal governo sul tavolo tecnico a Palazzo Chigi con i sindacati. I requisiti al momento indicati sono l'aver raggiunto i 36 anni di contributi e l'aver svolto la mansione gravosa per almeno sei anni continuativi nell'arco degli ultimi sette. Ma su questi requisiti, riferiscono gli stessi sindacati, il governo ha mostrato delle "aperture". Lo stop, sempre nella proposta del governo, varrebbe solo sull'adeguamento dell'età di vecchiaia e non sugli scatti relativi all'anzianità contributiva.

Si tratta di una platea di 15-20mila persone, per circa il 10% dei pensionamenti stimati per il 2019. Ma potrebbero essere aggiunte anche altre categorie. Per esempio potrebbe essere interessato il settore della sicurezza, cioè poliziotti, finanzieri, guardie giurate, vigili del fuoco, carabinieri, vigili urbani. Per loro l'età della pensione è già più bassa, 62 anni. Anche per loro al momento è previsto l'aumento di 5 mesi, dal 2019. Se venissero inclusi nelle categorie esentate potrebbero continuare ad andare in pensione a 62 anni.

I sindacati comunque ritengono insufficiente la modifica. Il confronto andrà avanti, con appuntamenti già fissati per giovedì e lunedì prossimo. Ma il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan spiega che "Non si possono toccare i pilastri" perché ‘‘sarebbe un rischio per l'intero sistema Paese": anche se è giusto identificare i lavori gravosi da esentare "Il meccanismo di adeguamento dell'età può essere migliorato in modo marginale". Prende forma l'idea di mettere in piedi una commissione scientifica ad hoc, composta da più ministeri ed istituti come l'Inps e l'Inail, per studiare in maniera puntuale la diversa speranza di vita nelle diverse tipologie di lavori. La commissione potrebbe operare fino a giugno-settembre.

"Abbiamo sempre detto che il meccanismo automatico legato all'aspettativa di vita riferito alla generalità della popolazione e poi applicato indifferentemente a tutti i lavori, che non sono tra loro uguali, crea problemi" – ha detto il segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo , è intervenuto questa mattina a Chianciano al Consiglio nazionale della Uil pensionati – "Ecco perché abbiamo proposto di insediare una Commissione tecnico-scientifica, con la presenza di rappresentanti del Governo e delle parti sociali per verificare, settore per settore, quali sono i lavori gravosi". 

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