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Passera pensa al decreto per la crescita: minibond e norma sblocca centrali

Il ministro dello Sviluppo Economico e delle Infrastrutture Corrado Passera continua a lavorare al piano per la crescita: in arrivo due decreti, rispettivamente per crescita ed infrastrutture.
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La crisi ha colpito 28 milioni di italiani e serve una crescita economica "tanto sostenuta da rispondere alla domanda di lavoro". E' questa la considerazione da cui muove Corrado Passera, il ministro dello Sviluppo Economico e delle Infrastrutture che ha messo a punto due decreti che nei prossimi giorni saranno presentati al Consiglio dei Ministri. Una serie di misure che toccheranno rispettivamente i temi della crescita e delle infrastrutture, pur nelle ristrettezze di bilancio ed in attesa di "ottenere maggiori risorse", magari anche dopo che il "supertecnico" Bondi avrà consegnato il proprio rapporto sulla spending review. Un primo intervento riguarderà certamente il "riordino degli incentivi", un provvedimento cruciale che potrebbe realmente consentire a molte aziende di rimettere a posto i conti. Si tratterebbe, secondo le prime stime, di misure per circa 1,5 miliardi di euro, con l'istituzione di un Fondo per la crescita sostenibile che sarà "integrato" con il Fondo rotativo della Cassa depositi e prestiti e con il Fondo Industria 2015. Come scrive Trigilia su Repubblica, "sembra basarsi sul credito d’imposta offerto a imprese di qualsiasi settore e dimensione che effettuino investimenti in ricerca e sviluppo per almeno 50mila euro, con un beneficio fiscale del 30% e fino a un credito massimo di 600mila euro".

La norma sblocca centrali – E' certamente uno dei punti più controversi del disegno di Passera e senza dubbio sarà causa di furiose polemiche. Stando a quanto riporta il corriere, infatti, "si tratta di una norma che accelera la realizzazione delle infrastrutture energetiche vincendo l'inerzia delle Regioni nel caso in cui l'intesa regionale, necessaria al ministero per autorizzare l'infrastruttura, o il diniego della stessa, non intervenga anche dopo anni, benché il procedimento amministrativo si sia concluso col parere delle varie amministrazioni centrali e locali coinvolte e dopo una Valutazione di impatto ambientale favorevole". La norma prevede che il ministero faccia ricorso alla presidenza del Consiglio dei Ministri per una decisione definitiva, in modo da pervenire alla chiusura del procedimento. Non tralasciando il riferimento diretto ai rigassificatori e ai gasdotti, Passera stima che in questo modo saranno attirati investimenti per oltre 10 miliardi di euro.

Ipotesi minibond – Fermo restante che al momento le attenzioni del Governo sono concentrate su una immediata e complicata ratifica del fiscal compact (la sanguinosa cartella di impegni presa in sede europea che sostanzialmente obbligherà il nostro Paese a durissime manovre economiche per i prossimi anni), Passera pensa anche ad introdurre i cosiddetti minibond. Si tratterebbe di piccole obbligazioni che le imprese potrebbero emettere per ottenere liquidità (e il cui interesse potrebbe essere interamente deducibile), sulle quali "trasferire" anche un'altra serie di agevolazioni fiscali. Ovviamente le imprese in questione avrebbero l'obbligo di fornire bilanci certificati e tutta una serie di garanzie (con l'assistenza anche di istituti di credito o investitori "solidi").

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A Fanpage.it fin dagli inizi, sono condirettore e caporedattore dell'area politica. Attualmente nella redazione napoletana del giornale. Racconto storie, discuto di cose noiose e scrivo di politica e comunicazione. Senza pregiudizi.
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